Remo Del Vecchio, candidato al Consiglio Regionale con Caldoro Presidente, ha incontrato ieri mattina amici, simpatizzanti e sostenitori nella sua Guardia Sanframondi. Accanto a lui il parlamentare On. Nicola Formichella e il Sen. Mino Izzo, Vicepresidente Gruppo Pdl Senato. Un’occasione per lanciare temi e far tornare la politica in piazza, coinvolgendo in maniera attiva l’elettorato in vista di “un appuntamento elettorale che – ha esordito Formichella – potrà ridare la giusta dignità alla Campania e alla provincia di Benevento, contro una politica che negli anni ha mortificato, nel nostro territorio soprattutto, professionalità e talenti”.
Il candidato, animato anche dalla vicinanza e dall’affetto di tanti suoi concittadini, ha esortato a decidere per il cambiamento, portando il territorio in Regione, esortando a votare con la consapevolezza di capire ciò che sarà indispensabile per le sorti del Sannio. Così di seguito illustra in sintesi il suo programma.
“Il mio programma nasce dal basso, dalle esigenze e dai bisogni dei cittadini, dalla necessità che le nostre risorse hanno di essere valorizzate adeguatamente. La mia idea parte dallo sviluppo locale, puntando all’imprenditoria turistica, alla realizzazione di un brand Sannio, alla promozione del circuito alberghiero, diversificando anche la formazione professionale, grazie ad un utilizzo costruttivo dei fondi che finora hanno portato utile a taluni, ma non al Sannio, non alla Campania. Quando parlo di marchio Sannio, penso anche ad un sistema culturale che dia maggiore specificità ai nostri 78 Comuni, nell’ottica di creare una Borsa internazionale e permanente del turismo, delle location e della cultura sannita. L’agricoltura e l’agroalimentare vanno sostenuti con programmi integrati di filiera, in cui l’innovazione sarà anche nell’aggregazione delle imprese e nella commercializzazione dei prodotti di qualità, cominciando dall’utilizzo dei prodotti autoctoni nelle mense pubbliche e nella ristorazione.
Ultima, non ultima l’attenzione da porre per costruire un sistema di servizi al cittadino che intenda la salute come diritto da promuovere e tutelare, in una programmazione globale del sistema sanitario, che sulle politiche occupazionali “sburocratizzi” i Centri per l’impiego, centrando l’organizzazione del sistema non sull’offerta ma sulla domanda che proviene dai singoli cittadini, dai professionisti, dalle imprese”.