Oggi  pomeriggio e fino alle 21.00, presso la galleria Numen, arti contemporanee di Benevento e a Palazzo Paolo V, sarà presentata la mostra itinerante Expansionof light. Thinking Joachim dell’artista Alfredo Granata a cura di Loredana Barillaro, nell’ambito del Festival Universo Teatro. Alfredo Granata è nato a Celico alle falde della Sila. Lo stesso paese ha dato i natali a Gioacchino da Fiore, monaco cistercense (Celico 1130 – Pietrafitta 1202), citato da Dante Alighieri nella sua Divina Commedia. “…e lucemi da lato localavrese Abate Giovacchino di spirito profetico dotato…” (Paradiso, XII canto). Dante, riferendosi a Gioacchino, parla di luce e di spirito che si sono materializzati alla sua vista illuminandone il  cammino fisico e letterario. L’opera di Alfredo Granata sembra caratterizzarsi per il dualismo Implosione/Esplosione. Affascinato da questa figura, circondata da un’aurea mistica e visionaria pregna di una follia creativa, Granata ha progettato EXPANSION OF LIGHT. THINKING JOACHIM in cui pittura, installazione, video, fotografia e perfomance fanno della luce un pathos che diventa specchio aurorale delle opere. La luce che si espande diviene conoscenza nel nome di Gioacchino da Fiore, e tenta, attraverso i lavori di Granata di condurre lo spettatore ad uno spiazzamento visivo e temporale. Opere dal forte impatto emotivo, provocatorie, le quali tenteranno di ridefinire in chiave contemporanea quel percorso immaginato da Gioacchino in giovane età e che ha sognato di percorrere nella natura del suo territorio. Essere eretico, errante ed erotico sono le prerogative di un artista tout-court che percorre le strade del contemporaneo, ed Alfredo Granata, con la mostra Expansionof light. Thinking Joachim tenta di colpire al cuore e alla mente della società contemporanea, interagendo con un pubblico a volte distratto e inconsapevole. Quindici grandi tele sono ispirate al Sephirot, l’albero della vita o diagramma, simbolo della cabala ebraica, (cui probabilmente s’ispirò anche Gioacchino da Fiore) si compone da dieci entità: Corona, Saggezza, Intelligenza, Benevolenza, Potere, Bellezza, Eternità, Gloria, Fondamento e Regno. A voler scandagliare le opere si scoprono calchi di protesi dentarie che urlano la disperazione di una società intollerante e cinica e le ombre dell’artista dipinte; un po’ come entrare nelle opere per impossessarsene, stare a loro guardia e vivere con esse. A completare il percorso vi è un’installazione dal forte impatto emotivo: tre sagome umane richiamano silhouette di cadaveri avvolti in sacchi di iuta. Una circonferenza di antichi lumini alimentati a olio illumina una scena da ultimo addio mentre le musiche di John Cage ironizzano l’installazione,  disincantano e spiazzano lo spettatore.  La mostra sarà aperta a Palazzo Paolo V tutti i giorni dalle 16.30 alle 20.00 fino al 3 novembre 2010 e presso la galleria Numen fino al 30 novembre 2010, dal martedì al giovedì dalle ore 10.00 alle 13.00 ed il venerdì e sabato dalle 17.00 alle 20.00