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direttore Antonio De Cristofaro

‘La morte ha bussato alla mia porta’ l’ultimo libro di Gabriella Di Luzio

Scritto da il 21 luglio 2010 alle 17:23 e archiviato sotto la voce Cultura & Spettacoli, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

E’ un giorno di luglio. Il sole di Piazza di Spagna illumina i volti dei tanti turisti che, flash dopo flash, fissano i sorrisi di una estate capitolina. Qui, dove il tempo si ferma in un’istantanea, incontriamo l’attrice e scrittrice Gabriella Di Luzio. Lei, occhi di donna, volto charmante, si accomoda al bar della vita e, tra un caffè e un autografo con dedica, racconta, brevemente, al Sannita.it la sua ultima fatica letteraria: “La morte ha Bussato alla mia porta”. Un florilegio di emozioni. Pagine di quaderni autobiografici, in cui Gabriella racchiude le sue emozioni di donna. Appunti di vita, scritti in punta di penna. L’ultima Sciantosa, con garbo ed eleganza, mette a nudo la sua malattia: il cancro. “Era giugno, quando una telefonata mi ha cambiato la vita”. Il trillo del telefono. Una voce affilata squarcia il telo su cui poggiano le certezze di un’attrice di successo. C’è caldo a Roma. Gabriella, invece, assaggia il gelo della malattia, in un giorno d’estate. La diva di Fellini, Tornatore, Cavani, si ritrova ad “affrontare la paura più grande che possa spaventare un essere umano”. Il 10 giugno 2008 “fa da spartiacque tra il prima e il dopo”. “Basta una sola parola – ci confida mentre assapora un caffè – e in un unico attimo tutto non è più come prima”. Nel libro è svelato il percorso interiore della scrittrice “alla scoperta dell’Io più profondo, un disperato tentativo di attaccamento alla vita di una donna che decide di combattere per sfuggire a una profonda angoscia e alla sensazione di essere sospesa tra la vita e la morte. Non sempre la disperazione spalanca le porte di un abisso. A volte, proprio essa, se ispirata dalla volontà, si trasforma nella più potente risorsa dell’Io”. Inizia il suo monologo con la morte. La bestia danza con lei, per un intero anno; Gabriella, però, non cede al nefasto corteggiamento. Il cancro la sfiora, la tocca. Lei reagisce. L’amante del gerarca di ‘Malena’ non si lascerà sedurre: “ Durante le terapie non ho mai smesso di lavorare in teatro. Soggiornavo tra Roma e Napoli, mi nutrivo del mio pubblico, ammiccavo ai miei corteggiatori. Non ho ceduto il passo all’isolamento, mai. Subito dopo l’operazione, ho perfino ricambiato un invito a cena”, strizza l’occhio la sciantosa. E fa l’occhiolino alla vita anche quando il suo compagno l’ha resa orfana d’affetto. I cicli di chemio, affrontanti in solitudine, non la scalfiscono: ”Certo, non è stato un gentiluomo! Mollarmi senza un motivo apparente è dura da mandar giù. C’est la vie…”. Oggi l’autrice ha vinto il cancro. La malattia è stata respinta come un corteggiatore inopportuno. “Ho le prove, mi perdoni, devo andare”. Aspetti! Un ultimo sorso di caffè e svanisce i tra i vicoli del Centro. La vita, come la scrittura, non conosce percorsi rettilinei. Ora, Gabriella Di Luzio lo sa.

di Antonio Maiella


Biografia dell’autrice

Gabriella Di Luzio, attrice e cantante napoletana da anni residente a Roma. Come attrice di teatro nasce a Napoli nelle cantine dell’avanguardia, ma poi ha spaziato attraverso vari generi, dal brillante alla prosa classica, dal cabaret alle commedie plautine, e nel campo cinematografico si evidenziano le sue partecipazioni a film di Fellini, di Liliana Cavani, Giancarlo Giannini, Tornatore. Ama molto la belle-époque, di cui ha ricercato con passione testi anche inediti, facendone una puntuale ricostruzione storico- sociale, evidenziandone aspetti spesso ignorati. Una certa stampa l’ha definita “L’ultima sciantosa” Ha studiato recitazione con Goliarda Sapienza, ha seguito corsi con Carlo Merlo, ma ama ricordare che la palestra più importante l’ha fatta sul campo, respirando, come si dice, “la polvere del palcoscenico”, cercando da giovanissima qualcosa del mestiere dei grandi, come Beniamino e Rosalia Maggio, che spiava dietro le quinte per cercare di carpirne i segreti. Di Luzio è anche giornalista laureata in Filosofia.

ALCUNE ESPERIENZE TEATRALI
Varie commedie napoletane e commedia dell’arte con Beniamino e Rosalia Maggio, Mario Merola, Lino Crispo, Bianca Sollazzo.
“L’orso” e “Domanda di matrimonio” di Cechov
“Anfitrione” di Plauto con Antonio Casagrande.
“Adorabile imputata” con Antonella Steni.
“‘O tuono ‘e marzo” di Scarpetta con Mario Scarpetta.
” I Menecmi” di Plauto con Tato Russo
Diverse commedie con Tano Cimarosa.
Vari spettacoli di cabaret da sola o in gruppo, per esempio col rimpianto Enzo Guarini.

ALCUNI FILM

“La città delle donne” di Federico Fellini
“Ginger e Fred” di Federico Fellini
“La pelle” di Liliana Cavani
“Un jeans e una maglietta ” con Nino D’Angelo
“Giuro che ti amo” con N. D’Angelo
“La ragazza del metro” con N. D’Angelo
“Ternosecco” con Giancarlo Giannini
“Gegè Bellavita” di Pasquale Festa Campanile
“Malena” di Giuseppe Tornatore

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