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direttore Antonio De Cristofaro

Petrucciano a muso duro replica a Damiano

Scritto da il 21 luglio 2010 alle 06:29 e archiviato sotto la voce Attualità, Primo Piano. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Falsa, penosa, bugiarda la replica dell’assessore Damiano che, nella foga di coprire la vergogna di una fallimentare e dannosa gestione amministrativa, le spara a raffica, nella speranza, vuota e vana, di colpire qualcosa, di sortire qualche risultato, di trovare qualche buontempone disposto a dargli credibilità.
Rispondo non per produrre autodifesa, non ne ho bisogno, ma solo per ribadire una verità che, in maniera goffa e sfrontata, si cerca di confutare.
Premesso e ribadito che quest’amministrazione non è stata capace di produrre niente di proprio, ricordo all’assessore Damiano, che contesta al sottoscritto la mancata realizzazione del Piano di recupero urbano del rione Libertà che, relativamente a questo, il sottoscritto, tra mille difficoltà, era riuscito a rimetterlo in moto (le autocitazioni sono brutte, ma in questo caso sono necessarie). Stava procedendo; poi, per sventura di questa città, è cambiata l’amministrazione. La “nuova”, quella di Damiano, per aver mutato idea al riguardo, è stata condannata in sede di arbitrato a pagare per risarcimento danno, un milione e 800mila euro all’impresa incaricata.
Davvero nessuno sapeva che eventuali iniziative contrarie e diverse alla realizzazione di quel piano, dovevano, per essere cambiate, ritornare in consiglio comunale, organo che lo aveva approvato all’unanimità? Questi danni chi li paga?
Chi paga, per dirne un’altra, i trecentomila euro per i quali fu nuovamente condannata l’amministrazione dell’assessore Damiano per l’appalto della fondovalle Vitulanese? Quanti regali per la città di Benevento!
La seconda contestazione che muove l’assessore Damiano è quella del Parco verde del rione Libertà, che non sarebbe stato realizzato, quindi altra “incompiuta” della passata amministrazione, perché l’impresa vincitrice dell’appalto sarebbe addirittura fallita. E allora? Dove la colpa? Peccato che l’assessore Damiano non fosse a quel tempo al governo della città perché a quanto sembra di capire dal suo intervento, data la capacità dello stesso di trovare fondi, forse l’opera sarebbe stata realizzata, e forse l’impresa non sarebbe neanche fallita.
Terza contestazione. Approvazione progetto esecutivo Parco Cellarulo.
Secondo l’assessore avrei detto il falso quando avrei affermato che l’approvazione del progetto esecutivo del parco archeologico e del verde sarebbe avvenuto con delibera del 27 gennaio 2005. Questo non sarebbe vero, a quanto dice, perché lo stesso sarebbe stato approvato dall’attuale amministrazione con la delibera 151 del 12/10/2006. Letta la data e visto il numero della delibera, mi rendo conto dello sforzo dell’assessore Damiano che in quel periodo veniva dalle fatiche dell’approvazione della delibera 150, quella di Zamparini, per capirci, ma nel 2008 doveva essere ben riposato (o no?), quando è stata approvata la delibera n. 244 nella quale, in premessa, veniva affermato testualmente: “che con delibera di giunta comunale n. 12 del 27 gennaio 2005 veniva approvato il progetto esecutivo del Parco archeologico e del verde – anfiteatro Torre della Catena, etc; che….la suddetta approvazione era proposta come strumento utile per l’avvio del finanziamento”. E allora? Questa delibera, alla stesura della quale era presente, come risulta dal frontespizio della stessa, anche l’assessore Damiano, è vera o falsa? L’assessore Damiano l’ha letta? L’assessore Damiano la conosce? Se l’ha solo dimenticata, sarebbe opportuno ricordargli che ogni tanto un ripasso fa bene.
Prima di spararle, bisogna avere la capacità di valutare i rinculi.

Ps. Letta la citazione di Nietzsche fatta dall’assessore Damiano sono stato subito assalito da un dubbio. Ma il sindaco Pepe è influenzato anche lui dalle stesse letture? Nietzsche  diceva anche che la donna sarebbe stata il secondo errore di Dio. E’ forse per questo motivo che il sindaco Pepe non nomina l’assessore donna?

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