Il mancato raggiungimento del quorum nell’assemblea dei Sindaci ATO è un duro colpo al centrodestra irpino ed ai caudatari sanniti che tentavano, con un blitz, di affidare il servizio idrico integrato all’Alto Calore Servizi Spa fingendo di ignorare  che il Comune di Benevento e quarantasei Comuni del Sannio non sono serviti dalla predetta società.
Spero che la lezione sia servita a colui che, da molti lustri, considera l’Alto Calore alla stregua di un feudo della “real casa” ed anche a quei sanniti che anziché difendere il nostro territorio, al di là delle appartenenze politiche di ciascuno, continuano ad indossare la livrea dei camerieri.
Si attivi, subito, il tavolo istituzionale e la Conferenza dei Servizi per ricercare una soluzione unitaria e rispettosa degli interessi delle comunità territoriali senza ulteriori strumentalizzazioni, evitando forzature ed atti deliberativi affetti da insanabile nullità, anche alla luce della sentenza n° 325/2010, depositata ieri, con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato la illegittimità dell’art. 1, comma 1, della Legge Regionale 2/2010 affermando, contrariamente a quanto ritenuto dalla normativa regionale espunta, che il servizio idrico integrato non è privo di rilevanza economica con la naturale conclusione che la materia non può sottrarsi alla norma sui servizi pubblici con rilevanza economica.
Come sempre accade, in questi casi, la vittoria ha cento padri ma i cittadini di Benevento e del Sannio conoscono molto bene la verità dei fatti
Con cortese preghiera di integrale pubblicazione