Visi raggianti e rilassanti nella sala stampa del Santa Colomba, subito dopo il match con il Siracusa. Era una partita delicata e disputata pure in emergenza. Questa volta a dare pensieri e grattacapi a mister Cuttone è stata quella scoppiata in difesa con le defezioni di Siniscalchi e Pedrelli. Alla fine il Benevento l’ha spuntata ed ha meritato ampiamente la vittoria. Siracusa mai presente, qualche prova ad inizio di ripresa e nel primo tempo, ma nulla di che. Assenza completa, come quella dei suoi tifosi in curva nord: deserta per l’occasione.
Salva tutto mister Cuttone del Benevento sceso in campo questo pomeriggio. Serviva una prova di cuore ma anche di carattere ed i suoi uomini sono stati all’altezza: “Ringrazio i calciatori per lo spirito mostrato in campo – ha commentato il tecnico – sono stati davvero bravi, soprattutto a concedere poco. Li ringrazio perché hanno fatto bene in un momento difficile”. Dà anche un giudizio complessivo della squadra e recrimina per qualche occasione sciupata dai sui ragazzi che difettano un po’ nell’ultimo passaggio: “Le occasioni le abbiamo avute, ma abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio”. A chi gli chiedeva però un giudizio sulle potenzialità di questo Benevento risponde: “Per dare un giudizio devo avere a disposizione tutti i calciatori”.
Giudizio buono per tutti comunque, specie per Walter Zullo chiamato a sostituire Siniscalchi. La prova del talentino di casa è stata sopra le righe. Non ha concesso nulla e si è anche reso pericoloso nella ripresa con un buon colpo di testa sugli sviluppi di calcio d’angolo. Il giovane difensore non è apparso per niente emozionato al suo debutto, era solo felice: “Giocare con la squadra della propria città – ha detto il gioiellino di casa – è il sogno di tutti”. Anche il suo giudizio sulla partita e sulla squadra è stato positivo ed ha aggiunto: “Quel che contava era aiutarsi e portare a casa la partita”. Ha poi spiegato che: “La differenza è stata avere i reparti corti”. Sul fallo subito e sull’ammonizione rimediata ci dice: “Ero arrabbiato perché l’arbitro non aveva fischiato neanche la punizione. Ma sul fallo d’ammonizione non ho cercato vendette sono stato solo un po’ irruento”.
In campo ha debuttato anche Claudio Grauso (ha sostituito Bianco) il quale si è detto ancora in ritardo di condizione visto che è solo da una settimana che si allena: “Non era facile – ha commentato – è solo da una settimana che mi alleno. Ho sbagliato qualche pallone ma per fortuna è andata bene ed è arrivata la vittoria”. E’ convinto, però, che il Benevento possa fare grandi cose ma per far questo ha aggiunto: “occorre essere uniti e fare tutti gruppo”. Su chi gli chiedeva, poi, di un suo passaggio all’Avellino ha rassicurato e precisato che non c’è niente di vero: “Non ne so nulla, chiedetelo a chi l’ha scritto. Quando ho letto la notizia credevo addirittura che fosse uno scherzo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Joelson, anche lui non ancora in forma ottimale, che oltre a sottolineare l’impatto avuto con la categoria e che si è trovato bene nell’intesa con Evacuo ha confessato di sperare che: “la Cisco – riferendosi all’Atletico Roma – non scappi troppo perché vogliamo fare cose importanti anche in virtù dei sacrifici fatti dal presidente”.
Intanto l’Atletico ha vinto anche oggi: 1-0 sul campo del Foligno.
Sorridente e molto gioviale il presidente Oreste Vigorito, in vena di battute soprattutto quando gli è stato chiesto se la partita con il Siracusa fosse stata la più difficile. La risposta è stata schietta: “Non saprei, ne mancano ancora 29 al termine del campionato. Comunque se fosse così vorrà dire che il peggio è passato”. ‘Peggio’ che il presidente giallorosso spera di essersi lasciato alle spalle insieme alla sfortuna che “impedisce – a suo dire – di andare in gol quando si arriva in area”.Sui fischi del pubblico ha detto: “Non li ho sentiti anche perché credo di non meritarli. E poi ho preferito concentrarmi sugli applausi”.
Anche il presidente non ha voluto esprimere giudizi su dove possa arrivare questo Benevento preferendo rinviare la questione a quando la squadra sarà completa. Ribadendo poi il suo amore per la città e la squadra, ha sgombrato il campo da ogni dubbio: “Nessuno – ha chiosato– ci ha obbligati a venire o a restare. Abbiamo deciso di rimanere e continueremo a fare un lavoro di qualità. Il calcio ci piace e vogliamo regalare qualcosa di importante a questa città”.
Città e tifosi che gli sono rimasti nel cuore soprattutto dopo la finale di due anni fa persa col Crotone: “Dopo Crotone credevo che i tifosi ci facessero il funerale, invece, ci hanno accolto con uno striscione: Siamo in curva per ricominciare insieme”.
di Edoardo Porcaro