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direttore Antonio De Cristofaro

Falanghina Felix: bilancio dell’edizione 2010

Scritto da il 19 luglio 2010 alle 19:19 e archiviato sotto la voce Attualità, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Calato il sipario sulla nona edizione di ‘Falanghina Felix’, rassegna regionale dei vini da uve falanghina, che si è svolta sabato 17 e domenica 18 luglio a Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento. La manifestazione è stata organizzata dalla Camera di Commercio di Benevento, tramite la propria Azienda Speciale Valisannio, con la compartecipazione dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura e alle Attività Produttive, della Provincia di Benevento e del Comune di Sant’Agata dei Goti e con il supporto organizzativo della Pro Loco.

La nona edizione della rassegna, partendo dallo slogan “Il giallo della Campania”, si è prefissata soprattutto l’obiettivo di illuminare il significato sulle caratteristiche e le potenzialità di questo importante vitigno.

Le riflessioni sono partite dall’analisi del momento che oggi vive il mercato del vino ed hanno focalizzato l’attenzione soprattutto sui concetti di sostenibilità e biodiversità, visti come freno ed unica alternativa agli scenari dettati dalla globalizzazione e dall’omologazione dei mercati. Aspetti emersi con forza negli interventi che l’assessore regionale all’Agricoltura Vito Amendolara ha affidato agli operatori della comunicazione presenti alla serata di apertura della manifestazione, e diverse volte puntualizzati dagli interventi del presidente della Camera di Commercio di Benevento, Gennaro Masiello, che ha illustrato l’importanza di un “marchio territoriale”, altro concetto chiave emerso dalla manifestazione. Un marchio capace di richiamare e sedurre, e che abbia il valore di una firma che autentichi l’eccellenza dello scenario produttivo della Campania.

Ulteriore traguardo prefissato è l’avvio di un percorso comune tra agricoltura e società, tra produttori e consumatori nel segno della prossimità, ma anche della trasparenza, della tracciabilità e del territorio per costruire un nuovo rapporto di fiducia reciproca, che le ‘regole’ della moderna distribuzione hanno contribuito ad indebolire. Attenzione centrata sulla filiera corta, con la consapevolezza che un modello di produzione incentrato su un’equa redistribuzione del valore. Ed è proprio da questo concetto che è nata l’idea di uno spazio dove i produttori hanno accolto gli enoturisti intenzionati all’acquisto delle etichette degustate ai banchi di assaggio. Certamente un mercato per ridurre la distanza tra il mondo della produzione e quello del consumo. Un discorso da avviare ed a cui si presta in maniera ottimale proprio il centro storico di Sant’Agata dei Goti, che in questi nove anni – come hanno più volte illustrato il sindaco della cittadina Carmine Valentino e l’assessore all’agricoltura Marco Razzano – ha saputo costruire un profondo legame con la rassegna enologica regionale. 

Oltre alla considerevole partecipazione di eno-appassionati che hanno animato il chiostro di palazzo San Francesco nel corso delle due serate, va segnalata l’ottima riuscita dei vari incontri realizzati nella sala degustazione professionale. Interessante il discorso degli abbinamenti proposti nel corso delle degustazioni del carciofo bianco di Pertosa e delle alici di menaica, guidate dai rappresentanti dell’Associazione Italiana Sommelier: la neo-presidente regionale Nicoletta Gargiulo, Franco De Luca e Gianni Aiuolo. Negli incontri con queste due comunità del cibo campane si è voluto mettere in luce l’ampia versatilità dei calici da uve falanghina. Stuzzicante soprattutto per gli addetti ai lavori è stato il discorso sugli “estremi”, affrontato durante la degustazione di passiti e bollicine guidata dal giornalista Luciano Pignataro, con la partecipazione della delegata sannita AIS Mariagrazia de Luca e Gianni Aiuolo, e da cui sono emersi i molteplici percorsi enologici da sfruttare partendo da questo affascinante vitigno.

L’avvio di questi importanti processi mostra chiaramente la rilevanza di una manifestazione come ‘Falanghina Felix’, nata nel 2001, capace di anticipare nel corso di questi nove anni temi ed argomenti interessanti l’intero mondo che ruota intorno al vino. Una capacità che si coglie nella scelta del nome stesso dato alla rassegna, con l’aggettivo ‘Felix’, caratterizzante anche altre importanti manifestazioni regionali del comparto enogastronomico nate nell’ultimo periodo.

Saranno tutti questi gli spunti che formeranno la base da cui sviluppare il progetto per l’ideazione di nuove proposte al variegato mondo degli eno-appassionati in attesa della grande festa per i dieci anni di ‘Falanghina Felix’.

 

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