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direttore Antonio De Cristofaro

De Nigris (Idv): “A ognuno l’eroe che si merita”

Scritto da il 19 luglio 2010 alle 17:42 e archiviato sotto la voce Attualità, Politica. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Abbiamo atteso invano che qualcuno replicasse alle dichiarazioni di giubilo rese da un nostro parlamentare riguardo ad una sentenza di secondo grado che, se da una parte assolve un importante uomo politico (non uno qualunque, ma un Senatore della Repubblica, dirigente del maggior partito nazionale e stretto collaboratore dell’attuale Presidente del Consiglio) dall’altra lo condanna, per così dire, a soli sette anni per concorso in associazione mafiosa.

Lo facciamo oggi noi, in occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo, per  ricordare che c’è anche un’altra Italia: quella che ricorda uomini, come Paolo Borsellino, come esempi a cui ispirarsi.

Ognuno è libero di inserire nel suo pantheon di eroi chi vuole o d’ispirare la sua vita alle gesta di qualunque personalità che ritenga meritarlo. Il problema nasce quando l’eroe è un eroe della Mafia, dell’anti Stato e di un senatore della Repubblica. E’ come se un ebreo sopravvissuto ai lager avesse il poster di Hitler nella sua cameretta o un deportato nei gulag sovietici un santino di Stalin.

Avvilente è constatare che solo in Italia chi viene condannato per mafia può continuare a svolgere un ruolo politico. Solo in Italia grandi partiti nazionali non riescono ad avviare una riflessione seria sulla selezione di gruppi dirigenti senza ombre o sospetti. Solo in Italia, colui che fu da Borsellino definito «uno di quei personaggi che erano le teste di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia» può, senza imbarazzo, esser chiamato “eroe” da un Senatore della Repubblica.

Se le virtù eroiche di un uomo stanno nel non aver accusato nessuno ingiustamente per ottenere l’uscita dal carcere, per un uomo di Stato ci dovrebbero essere altri eroi a cui inspirarsi. Come appunto il Giudice Borsellino o i tanti magistrati, giornalisti, poliziotti, carabinieri e finanzieri e le loro famiglie che hanno pagato un prezzo altissimo nella lotta contro i tanti malfattori. Alcuni dei quali presenti in Parlamento solo per sfuggire al giudizio della legge o ai mandati di arresto.

A questi eroi va il nostro commosso ricordo ed il ringraziamento per essere ancora, malgrado tutto, il simbolo dell’Italia che vogliamo.

 

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