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direttore Antonio De Cristofaro

Bonifica fiume Isclero, il programma costerà almeno 300mila euro

Scritto da il 19 maggio 2010 alle 19:58 e archiviato sotto la voce Ambiente, Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Costerà almeno € 300.000 il programma sperimentale per avviare il salvataggio del fiume Isclero.
E’ quanto emerso dalla riunione del Tavolo tecnico convocato dall’assessore provinciale di Benevento all’ambiente Gianluca Aceto presso la Rocca dei Rettori. Alla riunione, che fa seguito a numerosi incontri preliminari e al sopralluogo sul corso d’acqua in tenimento di Moiano, in località Tre Ponti, di pochi giorni addietro, hanno preso parte sia soggetti istituzionali, ossia Consiglio Nazionale delle Ricerche (Se.R.S.A.P. IBAF) di Napoli, CIRF (Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale), Comunità Montana del Taburno, Comune di Moiano, Università del Sannio, ovviamente la stessa Provincia di Benevento, che privati, ossia tecnici e responsabili di alcune imprese operanti nell’area rivierasca.
Com’è noto il grave stato di inquinamento del corso d’acqua, che nasce in Irpinia e penetra nella Valle Caudina sannita, ha indotto l’assessorato all’ambiente del Sannio a sollecitare una forte cooperazione istituzionale e un’intesa con i privati per porre rimedio al malessere del fiume, salvandolo dall’aggressione di molteplici fattori inquinanti (rifiuti solidi urbani, accumuli fangosi e sabbiosi maleodoranti, etc.).
Già nel corso del sopralluogo furono elaborate alcune ipotesi di lavoro che, con il Tavolo tecnico alla Rocca dei Rettori, sono state perfezionate. Si è infatti definita “necessaria” una bonifica ambientale dell’area con un adeguato piano di caratterizzazione del sito ed una sistemazione delle sponde e dell’alveo, eventualmente utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica. Il Tavolo ha poi preso in esame l’idea di istituire un Contratto di Fiume dell’Isclero, cioè un percorso di programmazione atta alla riqualificazione del corso d’acqua e del suo bacino idrografico con la definizione di linee di azione per una gestione ecosostenibile e con un sistema di supporto alle decisioni per estrarre, in tempi brevi ed in modo flessibile, da una grossa mole di dati quelle informazioni utili a migliorare il processo decisionale. Il Tavolo ha pertanto ipotizzato di creare un “progetto pilota” sperimentale di bonifica e riqualificazione dell’Isclero nel tratto compreso tra la località “Tre Ponti” e il fabbricato/mulino dei proprietà della ditta SAIMM: questo modello di riqualificazione fluviale, limitato spazialmente, sarà quindi utilizzato per un piano più organico ed ampio di interventi per l’intero corso dell’Isclero ed infine per gli altri corsi d’acqua principali ricadenti nel Sannio. Tale intervento richiede un programma di almeno tre o cinque anni al fine di garantire la manutenzione ed il controllo dell’area riqualificata e di conservarla nel tempo evitando così di vanificarne gli effetti. Il piano di lavoro verrà realizzato in vari step successivi partendo, ovviamente, da una cartografia tematica di base allo scopo di creare una banca dati informatizzata contenente tutte gli elementi in possesso dei vari soggetti interessati e messi a disposizione dell’ente attuatore, ossia della Provincia. Successivamente verrà eseguito uno studio del fondale del tratto di fiume Isclero interessato, verrà valutato l’utilizzo o meno della fitodepurazione e verranno inserite tutte le informazioni riguardanti gli impianti di depurazione presenti nell’area rivierasca. Dato che la maggior parte dei terreni rivieraschi sono di proprietà privata (tranne un’area demaniale sulla quale si ipotizza la creazione di un impianto di fitodepurazione), si cercherà di creare una gestione condivisa tra pubblico e privato delle aree immediatamente vicine al corso d’acqua al fine di ottenere la migliore riuscita del progetto.
Verranno utilizzati i dati in possesso dell’ARPAC riguardanti il monitoraggio dei corsi d’acqua effettuato nell’ultimo quinquennio. La Comunità Montana del Taburno ha dato disponibilità dei propri operai forestali che, a seguito di un’adeguata formazione, potranno essere utilizzati per operazioni di monitoraggio e manutenzione dell’area. Si ipotizza di formulare un protocollo d’intesa da recepire da parte della Comunità Montana del Taburno.
Essendo in possesso dei dati riguardanti il funzionamento e la localizzazione dei depuratori, l’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri Garigliano e Volturno, con la quale la Provincia di Benevento ha di recente concordato priorità strategiche e misure di interventi a tutela dei bacini idrici, si è impegnata a metterli a disposizione al fine di una corretta realizzazione il progetto. Come ha assicurato l’assessore Aceto, la Provincia di Benevento ha intenzione di ricercare con la vicina Provincia irpina una intesa da sottoporre alla Regione Campania al fine di avere sostegno concreto per portare a termine, in maniera organica, l’intero progetto di salvaguardia dell’Isclero sin dalle sorgenti. Al termine dei lavori il Tavolo tecnico ha appunto quantificato l’investimento iniziale dell’operazione salvataggio in circa € 300.000. Il prossimo incontro di lavoro si terrà presso la sede dell’Università del Sannio.

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