‘E’ inaccettabile la disattenzione con cui le istituzioni tutte, dico tutte, stanno affrontando aspetti non solo economici, ma organizzativi e comunicativi di una manifestazione, quella dei Riti Settennali di Guardia Sanframondi, assolutamente unica al mondo per tipicità, tanto da auspicarne il riconoscimento a Patrimonio Unesco, un evento ormai totalmente assimilato ad un paese e ai suoi concittadini, una ricorrenza che vive per 365 giorni all’anno nelle aspettative e nella fede della gente, e ritorna nelle piazze e nei vicoli del centro storico da secoli ogni sette anni’. E’ quanto scrive in una nota Remo Del Vecchio – Cons. PDL Provincia di Benevento.
‘Lo dico non solo in qualità di cittadino, ma soprattutto in veste di Consigliere provinciale. Il mio non vuol essere un semplice appello a Provincia di Benevento, Comune di Guardia Sanframondi e Regione Campania come istituzioni, ma uno sprono forte, per dovere civico e morale, a leggere la questione con tatto e dovuta sensibilità, affinchè un evento di simile portata sia affrontato e gestito con spirito di concretezza e cognizione di causa. Oltre 200 mila persone saranno a Guardia nella settimana dal 16 al 22 agosto prossimi: mi chiedo chi tutelerà i visitatori dalla fatiscenza di un centro storico che necessita di una messa in sicurezza?
E’ possibile – come di recente annunciato dal sindaco di Guardia – che in previsione delle molteplici attività dell’evento si preveda uno stanziamento di fondi pari a 50mila euro della regione Campania e altri 50mila della provincia di Benevento?
Una cifra assolutamente ridicola, un segnale offensivo non solo per l’evento stesso ma per l’intera comunità, soprattutto a fronte dei milioni di euro che la Regione Campania e la Provincia stessa investono annualmente per manifestazioni di piazza o sagre. Ciò a dimostrazione che chi ha deciso, a cominciare dai componenti della Giunta provinciale, conferma di non essere sannita o di non avere comunque la minima idea del valore storico e socio-culturale o delle vaste dimensioni dei Riti; o, ancor più grave, l’incapacità di chi pur avendone vissuto la storia dai giorni natali come me, non è riuscito, in funzione del proprio ruolo, a far comprendere e tutelare interessi ed esigenze di un evento straordinario per unicità e tipicità al mondo, gettandolo nel mucchio delle feste paesane, con tutto il rispetto possibile per le diverse espressioni di folklore e tradizione che caratterizzano le nostre comunità.
Ricordiamo ben altra vicinanza dalle istituzioni quando ricorreva l’anno 2003 e dalla Regione Campania giunsero ben 2 milioni di euro, pur non avendo allora rappresentanti locali nei centri del potere, né regionali né provinciali! Io chiedo oggi che la questione venga affrontata in un Consiglio Provinciale aperto sul Castello di Guardia Sanframondi, cercando di prendere decisioni non sulle carte ma ascoltando la gente. Assumiamoci le dovute responsabilità, altrimenti con i battenti quest’anno rischiamo davvero di dare solo “i numeri”!