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direttore Antonio De Cristofaro

Tumore del polmone, il Rummo tra i centri d’eccellenza

Scritto da il 18 maggio 2010 alle 12:28 e archiviato sotto la voce Primo Piano, Salute. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il Tumore del Polmone rappresenta una delle prime cause di malattia e morte nella popolazione maschile adulta, soprattutto nei forti fumatori e negli ex fumatori per i quali il rischio rimane elevato anche dopo 5-10 anni dal momento in cui hanno smesso di fumare. Nei decenni più recenti si è assistito ad una riduzione dell’abitudine al fumo e, di conseguenza, ad una diminuzione della mortalità nei maschi. Questo dato è, purtroppo, in controtendenza nella popolazione femminile, che ha iniziato a fumare costantemente in anni più recenti, e nella quale ancora non si assiste ad una riduzione di questa abitudine. Negli ultimi anni è diventato sempre più essenziale promuovere e rafforzare le iniziative volte a far cessare l’abitudine al fumo, istituendo Centri Antifumo, cosa che lo scorso anno è stata fatta anche nella U.O.C. di Pneumologia dell’A. O. “G. Rummo” di Benevento, diretta dal dott. Mario Del Donno. Recentemente si è attivata una collaborazione scientifica tra l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, l’HELP MILD, al fine di ampliare la partecipazione di diversi Centri al Progetto MILD (Multicenter Italian Lung cancer Detection) e di introdurre l’analisi del profilo proteomico dei soggetti arruolati nello studio per l’identificazione di rischio individuale di tumore.
Anche quello del “Rummo” è tra gli 8 centri in Italia, prescelti dall’ISS per condurre lo studio per l’individuazione precoce del cancro del polmone, in collaborazione con la U.O.C. di Radiologia – Direttore Dott. Alfonso Bencivenga.È essenziale, per migliorare l’efficacia e i costi di un programma di diagnosi precoce, potere identificare nell’ambito dei forti fumatori di età superiore ai 49 anni un sottogruppo di soggetti il cui rischio di tumore è molto più elevato, mediante impiego di marcatori molecolari facilmente misurabili nel sangue o nell’espettorato. Proprio per implementare questo tipo di ricerca l’Azienda Ospedaliera ha inviato ai medici di base un invito ad individuare tra i propri pazienti quelli “a rischio” invitandoli a partecipare allo studio.

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