Il Benevento non riesce nell’impresa di portare a casa la quinta vittoria consecutiva. Deve accontentarsi di un pari che, sebbene possa essere visto come un’occasione persa per avvicinarsi ancor di più all’Atletico Roma bloccata sul pari in Versilia, rappresenta comunque il quinto risultato utile consecutivo ottenuto ed un buon punto conquistato dai giallorossi. La pensa in questo modo anche mister Agatino Cuttone che spiega così il pareggio a reti bianche del Santa Colomba: “Venivamo dalla partita contro il Cosenza che, sul piano fisico e mentale, ci ha portato via molte energie. Era difficile poterle recuperare in poco tempo. Ad ogni modo abbiamo tenuto le redini della partita saldamente in mano, tranne per i primi venti minuti in cui il Taranto ci ha creato qualche problemino.”
A chi gli fa notare, però, che il Taranto ha giocato tutta la ripresa in dieci uomini per l’espulsione di Antonazzo e bisognava tentare qualcosa in più, risponde: “Ci ho provato, con tre giocatori offensivi; abbiamo avuto un paio di occasioni nel finale ma non siamo riusciti a fare gol. Non eravamo molto lucidi e, poi, c’erano anche gli avversari in campo.” I maggiori pericoli il Benevento li ha comunque prodotti sulle fasce e per nulla per vie centrali in cui un centrocampista come Antonio Vacca, con qualità spiccatamente più offensive, avrebbe potuto far comodo. Il tecnico spiega le sue scelte così: “ho preferito avere due centrocampisti d’ interdizione come Bianco e Pacciardi per mantenere gli equilibri in campo e non sbilanciare la squadra. Abbiamo – continua Cuttone – provato a subire il meno possibile, cercando anche la palla importante”.
Anche per il ritrovato Gabriele Pacciardi quello contro il Taranto è “un gran punto che muove la classifica. Anche loro – continua il centrocampista – erano secondi e non so quanto ci abbia giovato l’espulsione di Antonetto”. A chi gli chiede, poi, quali sono state le maggiori difficoltà che il Taranto ha creato a questo Benevento risponde:“non ci facevano giocare molto, lasciandoci pochi spazi specie nel secondo tempo quando hanno pensato solo a difendersi, anche se due buone occasioni le abbiamo avute.”
Sulla prestazione complessiva della squadra Pacciardi afferma: ‘è mancato un po’ di dinamismo perché venivamo da una settimana lunga. Abbiamo fatto il massimo che potevamo”.
D’accordo sull’esito finale anche Andrea Signorini: “Il risultato è positivo e ce lo teniamo stretto perché il Taranto è una gran squadra. Sono stati – continua il centrale difensivo giallorosso – bravi e molto aggressivi. Anche in dieci sono riusciti a chiudersi e a non lasciare spazi”.
Tutto sommato una buona prestazione la sua, anche dal punto di vista della personalità: contro un attaccante forte come Innocenti si è fatto rispettare.
Contento per la prestazione dei suoi ragazzi, meno, invece, per l’operato dell’arbitro, il tecnico del Taranto Giuseppe Brucato, che commenta così la partita:“nella prima parte ho visto una gran bella squadra. Abbiamo giocato bene, imbastito delle buone trame, sfiorato anche il gol. Il match però – spiega il trainer dei rossoblu – è stata condizionato con decisioni discutibili. Dopo venti minuti avevamo tutta la linea difensiva ammonita. Poi siamo anche rimasti in dieci”.
Perde un po’ la calma con la stampa ionica, però, quando gli viene contestata la sostituzione che ha visto entrare in campo l’ex giallorosso Colombini: “dopo l’espulsione potevo rimanere con la difesa a tre oppure a quattro. Ho optato per questa seconda scelta, se poi fossimo andati in svantaggio potevo ancora passare alla difesa a tre ed avere maggiore spinta”.
Mossa che tutto sommato ha ben pagato, pensando alla prova dei suoi ragazzi che si sono espressi bene soprattutto “per quantità e qualità”.
Qualcuno prova a chiedere spiegazioni sul clima pesante che si respira intorno alla sua panchina: “Da quando sono sulla panchina del Taranto ho fatto molti punti e meno disastri degli altri. Ho solo sbagliato il primo tempo di Pisa. Chiedo di lavorare tranquillo.”
Il tecnico dei pugliesi non nasconde, poi, le sue ambizioni ed aggiunge:“ Cerco di dare sempre il meglio e se non ci riesco sarò il primo ad andar via. Non mi interessano i soldi, il mio obiettivo è portare il Taranto in serie B”.
La squadra ha, comunque, respirato questo clima di tensione e sentiva troppo la pressione addosso. Forse si spiega anche così il parapiglia finale che ha visto intervenire addirittura il tecnico sannita Cuttone per calmare gli animi: “Ho cercato di portare via Bremec (il portiere degli ionici, ndr) reo di un gestaccio alla curva perché volevo evitare delle conseguenze ben peggiori come la squalifica per diversi turni di qualche mio calciatore”.
di Edoardo Porcaro