Riuscita missione in Piemonte per la promozione e la valorizzazione delle tipicità territoriali sannite realizzata dalla Camera di Commercio di Benevento. Oltre dieci aziende della provincia di Benevento con le proprie produzioni tipiche sono state protagoniste di una serata a tema “La voce di un territorio: le tipicità del Sannio beneventano”, svoltasi presso il Palazzo del Collegio di Asti, nell’abito del ciclo d’eventi “Serate d’assaggio” al 44^ Salone Enologico Nazionale Douja d’Or, in corso nella città piemontese dal 10 al 19 settembre.
Va detto che l’occasione è stata offerta dalla premiazione di alcuni vini di aziende vitivinicole sannite al 38°Concorso Enologico Nazionale “Premio Douja d’Or” riservato ai vini a D.O.C. e a D.O.C.G. A salire sul podio sono stati: Cantine Iannella Antonio (Torrecuso) con Aglianico del Taburno Rosso 2006; Taburno Aglianico 2004 1920; Taburno Falanghina 2009 (OSCAR DOUJA) e Aglianico del Taburno Rosso Riserva 2005 Don Nicola; Caputalbus di Capobianco Pompeo (Ponte) con Aglianico del Taburno Rosso 2004 Illunis; Fontana Reale di Fusco Anna (Benevento) con Sannio Falanghina 2009 e La Masseria di Maria di Caporaso Antonio(Cautano) con Taburno Falanghina 2009.
A presententare le tipicità del Sannio Beneventano l’intervento istituzionale del presidente Gennaro Masiello con lui Francesco Massaro, dirigente dello StapaCepica di Benevento della Regione Campania e la giornalista Rai, Federica De Vizia che hanno rispettivamente illustrato gli aspetti tecnico-organizzativi dei vari comparti dell’economia sannita e i percorsi di comunicazione e di marketing territoriale messi in campo dall’imprenditoria enogastronomica locale.
“Abbiamo toccato con mano – ha commentato il presidente Gennaro Masiello – come i nostri prodotti e produttori riscuotano ampi e meritati consensi anche in regioni e territori fortemente caratterizzati per le produzioni tipiche. La nostra provincia si è potuta giovare di straordinari ambasciatori che hanno saputo tenere alto lo standar qualitivo delle produzioni enoligiche e agro-alimentari. Dobbiamo impegnarci ed investire in risorse umane e finanziarie perché le nostre tipicità ed eccellenze si trasformino sempre più in opportunità di sviluppo”.