Premesso che il Comune non può in alcun modo incassare più di quanto spenda per il servizio di raccolta e smaltimento e che, è bene ricordare, la tassa applicata non è legata all’effettiva produzione di rifiuti, ma ai metri quadrati dell’immobile. Siamo così al paradosso che un solo abitante di una casa di 100 metri quadrati paga di più di cinque persone che risiedono in un alloggio di 50. Se poi si considera che la raccolta differenziata non è ancora attiva in tutti i rioni della città e che moltissime delle 104 contrade cittadine non usufruiscono affatto delle raccolta rifiuti solidi urbani, il tributo in questione appare esser una vera e propria “gabella civica “ poiché l’importo da corrispondere per questa tassa non è commisurato ai rifiuti prodotti, ma esclusivamente alla entità degli spazi occupati. Tali presupposti danno di fatto a questo tributo la natura di “imposta” anziché di tassa, il cui importo dovrebbe essere invece commisurato all’effettivo servizio prestato. E a farne le spese sono soprattutto commercianti e professionisti, insomma l’economia reale.. “A prescindere che a breve anche i comuni che non lo si sono ancora adeguati dovranno trasformare la tassazione Tarsu in Tariffa di Igiene Ambientale, la cosiddetta Tia, di certo più giusta ed equa per i cittadini. Non si può che approvare l’operato delle associazioni dei consumatori – dichiara il presidente di Cittadinincomune  Antonio Verga –  che hanno posto, al tavolo tecnico di concertazione con il Comune di Benevento, il problema della riduzione del 14% della Tarsu. Un’ aliquota ben al di sotto della precedente promessa di  riduzione del 35%, fatta tempo addietro dall’Amministrazione comunale. La richiesta di riduzione percentuale avanzata dalle associazioni di categoria è spiegata dal fatto che anche applicando alla tassazione l’ulteriore riduzione richiesta, le somme riscosse dall’Amministrazione andrebbero, comunque, a coprire  agevolmente i costi del servizio di raccolta reso ai cittadini. Né è possibile accettare supinamente l’ulteriore aggravio di spesa dovuto all’applicazione dell’ex addizionale Eca che una volta veniva accantonata per gli Enti Comunali di Assistenza, da tempo soppressa, ed  ora trasformata in fondo spese per discarica! E ciò sarebbe oltretutto conforme alla normativa  vigente. “Se il Comune di Benevento non intendessse dare ascolto alle ragioni delle associazioni di tutela dei cittadini, e volesse invece avviare dal novembre prossimo la riscossione della Tarsu con la emissione delle cartelle, Cittadinincomune – conclude in modo deciso il presidente Verga – non esiteremmo un attimo a sostenere, con la nostra organizzazione, tutte le iniziative che le associazioni di tutela dei  consumatori intendessero attivare, non esclusa l’impugnazione delle cartelle di pagamento innanzi al Giudice Tributario”.    

                                                                                                                                                                                    Antonio Verga, presidente  Cittadinincomune