La relazione introduttiva tenuta dal presidente uscente ha sottolineato come dal 2010 cessa l’OCM tabacco (Organizzazione Comune di Mercato), facendo venire a mancare ogni forma di sostegno a questo importante settore della nostra agricoltura e della nostra economia.
Molti si sono spinti a parlare della fine della coltivazione e delle ricadute fortemente negative che si sarebbero abbattute sul tessuto socio economico di intere regioni d’Italia.
L’impegno profuso dall’intera filiera tabacchicola ed in particolare dai rappresentanti dei produttori hanno però prodotto risultati che danno speranze concrete al settore, quando andranno a regime.
Questo si temeva dal momento che non si era riusciti ad ottenere un regime di proroga del sistema di aiuti precedenti, a causa della pervicacia della commissaria Fischer Boel e della latitanza del nostro ministro delle politiche agricole che aveva fatto passare in seconda fila tutte le problematiche agricole, rispetto al problema “padano” degli allevatori produttori di latte abusivi in quanto non rispettosi delle quote ad essi
assegnate.
Alle due misure, anche se di poco conto, già in vigore per il settore, sta per aggiungersi quella più consistente, relativa all’azione agro ambientale per la coltivazione del tabacco nel contesto della misura 214 del PSR.
L’insieme dei tre provvedimenti tende quindi ad evitare che le industrie manifatturiere abbandonino le produzioni italiane ed europee di tabacco, riconosciute come produzioni di qualità e poco nocive per la salute, a favore di produzioni extracomunitarie, più dannose.
E’ ragionevole pensare che le tre misure possono dare una risposta atta ad evitare questa evenienza dai contorni fortemente negativi.
I contenuti delle proposte che sono stati illustrati nell’assemblea dei soci dell’Organizzazione dei produttori di tabacco A.T.I. prevedono di fatto la sostenibilità della coltivazione del tabacco dopo il 2010 attraverso:
1. Una misura di semisussistenza, per le aziende in via di ristrutturazione prevista dal reg.to (CE) 74/2009 del Consiglio. Il livello di aiuto per azienda è fissato in euro 4500 per l’anno 2011, euro 3500 per il 2012 ed euro 1500 per il 2013. Tale aiuto si ottiene presentando un piano aziendale che evidenzi una necessaria ristrutturazione a seguito della riforma dell’OCM;
2. Le disposizioni per l’attuazione dell’art. 68 del reg.to (CE) 73/2009 del Consiglio che prevede un sostegno specifico per il miglioramento delle qualità del tabacco. Rispetto alla produzione nazionale attuale e gli importi stanziati prevedono circa 25 euro/qle di tabacco prodotto;
3. Le linee guida per la predisposizione di un’azione agro-ambientale per la coltivazione del tabacco nel contesto della misura 214 del PSR. Questo intervento, che è il più importante tra i tre, tende ad attutire le conseguenze di una sicura diminuzione di produzione a seguito di una coltivazione più ecocompatibile. La proposta concordata dai dirigenti del Ministero e della Commissione, è stata inviata giovedì scorso alle regioni, prevede che attraverso una serie (di sotto-azioni), di pratica agricola, si ha diritto ad un corrispettivo pari a euro 1890 per la varietà Bright; euro 2192
per la varietà Burley; euro 1919 per le varietà scure (Havanna e IBG); euro 2091 per la varietà Kentuchy.
Nell’esporre i contenuti della proposta, è stata evidenziato che la stessa lascia irrisolti i problemi di quelle varietà che hanno produzioni alte rispetto alla superficie quali il Burley.
Tra i compiti dell’assemblea vi era anche quello del rinnovo delle cariche sociali.
La proposta del presidente uscente per il nuovo consiglio di amministrazione è stata la seguente: Alfonso Ciervo, Cosimo Zotti, Antonio Saccone Minicozzi, Bartolomeo Ianniciello, Basilio Sorrentino, Giuseppe Frusciante, Angelo Mastromarino.
Per acclamazione è stato eletto presidente Alfonso Ciervo.
Il nuovo presidente nel prendere la parola a conclusione dei lavori, ha tenuto a ringraziare il presidente uscente Fernando De Gregorio per il lavoro svolto, e tutti i delegati presenti in rappresentanza delle cooperative e dei singoli produttori per la fiducia ricevuta e per la volontà unanime espressa sulla proposta del nuovo consiglio di amministrazione. Questo consenso unanime e convinto, crea gli stimoli
giusti per un forte e unitario impegno del nuovo cda, finalizzato a consolidare la rappresentanza acquisita finora e nel contempo rilanciare il ruolo e la funzione dell’A.T.I..Questa è la condizione per rispondere sempre di più alle esigenze e alle aspettative dei tanti produttori, che ancora vogliono continuare a produrre
tabacco di qualità, che ancora oggi rappresenta un settore vitale per l’economia della provincia di Benevento e per l’intera regione.