‘La Questura “sottrae di notte” il megastriscione che, in quanto issato di giorno, su proprietà comunale, poteva essere rimosso legittimamente su richiesta esclusiva del Sindaco di Benevento. Nonostante le nostre richieste ufficiali, non è dato sapere chi abbia generato, in assenza di motivi validi, l’ordine di rimozione dello striscione’. E’ quanto scrive in una nota Daniele Tufo per il Coordinamento delle associazioni e dei comitati contro la centrale di Ponte Valentino
‘Lo striscione esposto contro la centrale di Ponte Valentino, riportando la scritta “Pericolo turbogas per colpa dei politici” – si legge nella nota – esprimeva simbolicamente un interesse collettivo riconosciuto da tutti quegli esponenti politici che, rappresentando i sanniti, nelle istituzioni locali, regionali e nazionali di vari schieramenti politici, si sono dichiarati contro la centrale termoelettrica che la Luminosa SRL vuole realizzare a Ponte Valentino.
Pertanto, il Sindaco di Benevento, Fausto Pepe, se è il sindaco dei cittadini e non della politica, se è concretamente contro la centrale, come si è sempre dichiarato, deve dimostrarsi coerente pretendendo che la Questura di Benevento ripristini lo stato di fatto esistente prima dello sconsiderato intervento che, a danno dell’interesse pubblico, ha rimosso quello striscione che era strumento di sensibilizzazione pacifica e democratica.
In attesa che questo ripristino avvenga, dimostrando una coerente vicinanza del governo cittadino agli interessi della popolazione locale, ogni settimana, solleciteremo questa nostra richiesta.
Lo striscione in oggetto intendeva lanciare un allarme sulla possibilità che, nei prossimi giorni, si possa autorizzare l’insediamento, a Ponte Valentino, nell’area industriale del comune di Benevento, di una centrale elettrica turbogas da 400 megawatt. Questa, utile al fabbisogno energetico regionale e conveniente economicamente a una multinazionale svizzera, sarebbe realizzata a danno di quel territorio sannita, a vocazione rurale, ambientale e turistico, che assorbe solo il 5% del fabbisogno energetico regionale.
Tale autorizzazione dovrebbe concludere un iter piuttosto tortuoso in cui sono emerse sostanziali lacune progettuali e notevoli rischi per l’ambiente e per la salute della popolazione locale, sia per le dimensioni, sia per la tipologia dell’impianto, evidenziate e documentate dalle associazioni e dai comitati, sia sulla stampa, sia alle istituzioni coinvolte nella procedura autorizzativa.
Onde evitare inutili diffidenze tra la società civile e le forze dell’ordine, affinché queste prendano conoscenza dei principi ispiratori della società civile e della classe intellettuale del territorio in cui operano e affinché le stesse forze dell’ordine abbiano coscienza della minaccia che la Luminosa costituisce per la popolazione locale, sollecitiamo il Questore e il Prefetto di Benevento ad incontrare l’associazionismo locale’