L’assessore regionale all’Università e alla Ricerca scientifica, Guido Trombetti, nel corso della riunione del Comitato di coordinamento regionale delle Università campane, che si è svolta ieri sera, ha illustrato le linee guida del “Piano di azione per la Ricerca, l’Innovazione e l’ICT”, che sarà presto presentato in Giunta e in Consiglio regionale. Il piano valorizza il ruolo delle Università e dei centri di ricerca attraverso il potenziamento e la messa in rete delle competenze endogene. Prevede, inoltre, tra i suoi obiettivi, lo sviluppo di reti di eccellenza tra sistema pubblico della ricerca e della formazione e sistema industriale, il potenziamento delle infrastrutture, il rafforzamento delle attività di ricerca, la valorizzazione delle risorse in formazione e la creazione di reti tra le Università della Regione. “Mentre si discute sul futuro del sistema universitario legato alle vicende della riforma in via di approvazione – dichiara il presidente del Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Campane, prof. Filippo Bencardino -, accogliamo positivamente le intenzioni e gli obiettivi che il piano regionale intende raggiungere, in concomitanza con la proposta di legge regionale di istituzione di un fondo di finanziamento per gli atenei e i conservatori della Campania. Queste iniziative danno una risposta concreta alle richiese dei rettori campani che tempestivamente hanno orientato il loro lavoro verso l’armonizzazione e l’ottimizzazione del sistema universitario in preparazione della sfida federalista che legherà sempre di più l’alta formazione ai territori. Per una regione complessa come la Campania la soluzione al cronico sottofinanziamento di fondi statali non può prescindere da una lungimirante sinergia istituzionale.La distribuzione delle risorse in un contesto regionale dovrebbe prevedere delle efficaci misure in grado di rispondere alle esigenze specifiche di ciascun ateneo, diversamente da quanto avviene nella ripartizione dei finanziamenti a livello nazionale. Si auspica, a tal proposito, che sia il piano regionale che la proposta di legge abbiano una sollecita approvazione”.