Che il corso di laurea in Scienze Statistiche di Benevento sia importante questo non lo dicono solo i numeri: non lo dicono le iscrizioni, non lo dicono i laureati, non lo dicono gli impieghi nell’immediato post-laurea. Non c’è bisogno di guardare a tutto ciò per capirlo. Basta sapere che l’unico corso di laurea in Scienze Statistiche ed Attuariali del sud forma ogni anno studenti che entreranno celermente (in media) a far parte del mondo del lavoro con una tale professionalità da essere invidiati, oltre che richiesti, anche all’estero. Un’importanza che si riflette nell’offerta della “tranquilla” cittadina di Benevento e in tutto il Sud Italia. L’importanza e il prestigio di tale corso di laurea -è doveroso ammetterlo- sono stati implementati nel corso degli anni (dal 1991 ad oggi, per la precisione) da professori preparati, esaustivi, dediti professionalmente con passione al proprio lavoro. Oggi tutta questa importanza, questo prestigio, questa grande opportunità per la città costruita nel tempo da professori e studenti viene a cadere nel momento in cui si decide di attuare una modifica burocratica all’Ateneo del Sannio. Lo spostamento del CdL in Scienze Statistiche ed Attuariali nella Facoltà della SEA e il cambio di denominazione della Facoltà di Economia in Facoltà di Giurisprudenza sono le due scelte operative deliberate dal Senato Accademico dell’Università degli Studi del Sannio il 30 Giugno del 2010. Cosa accade? Niente, come dice il “Magnifico” Rettore. Qualcosa, per noi studenti, e non poco.
E’ ovvio nel momento in cui avvengono dei cambiamenti, chiedersi cosa accadrà. Le risposte alle domande non sempre giungono con la medesima velocità con cui si prendono delle decisioni (sbagliate o meno che siano). Ad ogni modo gli studenti del CdL in Scienze Statistiche ed Attuariali vengono a sapere che alcuni dei professori -tra i quali i più competenti- e dei ricercatori che per anni hanno gestito corsi ed esami al servizio dell’Ateneo non aderiranno alla decisione del Senato Accademico di spostarsi alla SEA. Perché? Bhè… qui non sono i professori a parlare, ma gli studenti. Però è semplice pensare come persone che per tanti anni hanno speso tempo, sudore e passione al servizio di un progetto facciano valere i propri diritti nel momento in cui vedono toglierseli dalle mani, senza nemmeno essere interpellati. Qui ora si crea un gap tra quanto dice il “Magnifico” e quanto dicono gli studenti perché nel momento in cui vengono a mancare elementi validi che hanno reso importante un corso di laurea di importanza nazionale si viene automaticamente a perdere l’importanza del corso stesso. Ma non solo del corso. Rendiamoci conto che nel momento in cui viene penalizzata una fetta della popolazione (in questo caso popolazione studentesca) sia tutto il popolo (università in tal caso) a soffrirne. Qui si sta penalizzando l’intero Ateneo. Qui si penalizza la cultura. Qui si penalizza una città. Qui si penalizza il Sud di una Paese se non l’intera nazione stessa. E’ subdolo scrostarsi di dosso le preoccupazioni e le domande dicendo che non cambierà nulla perché se la qualità di un manufatto è data dagli artefici, sono gli artefici gli unici a poter dire come si può cambiare un manufatto. Ora qui gli artefici sono studenti e professori (ordinari, ricercatori) e a quanto pare, nessuna delle due categorie è stata interpellata per gestire questa “crisi (se questo è il miglior modo per definire la situazione) burocratica” e, anzi, una delle due viene addirittura auto-esclusa in quanto sottratta dei diritti che si è guadagnata nel corso degli anni. E’ sistematico dire NO. E’ doveroso da parte degli studenti del CdL in Scienze Statistiche ed Attuariali reagire a decisioni prese senza alcuna cognizione di causa affrontando la questione con pragmaticità. E’ per questo che i futuri statistici ed attuari (o almeno la maggior parte di essi) non si laureranno a Benevento, all’Università degli Studi del Sannio, in quanto si preoccuperanno di far sparire il corso di laurea che gli apparteneva (così a loro come ai docenti che hanno scelto di non aderire alla decisione del Senato Accademico) non immatricolandosi per l’anno che seguirà. Se il “Magnifico” pensasse che in tal modo non cambi niente buon per lui. Se si ricredesse, potrebbe con un po’ di umiltà mettersi a confronto con la realtà che ha escluso fin’ora, la stessa realtà che gli da motivo di lavorare: quella degli studenti e dei professori. A sostenere la nostra lotta il Prof. Crenca, Presidente dell’ordine degli Attuari, nonchè docente alla Sapienza. Al suo seguito, nel suo studio attuariale, i giovani laureati (tra i quali 5 laureatisi a Benevento) sono con noi per far valere i nostri diritti di studenti e futuri statistici e/o attuari.
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