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direttore Antonio De Cristofaro

La sanita’ privata del Sannio contro i tagli della Regione

Scritto da il 14 maggio 2010 alle 21:00 e archiviato sotto la voce Primo Piano, Salute, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

“Bisogna evitare a ogni costo che ai cittadini della provincia sannita venga negato il diritto a farsi curare”. E’ questa la sintesi dell’incontro che si e’ svolto nella sede di Confindustria Benevento tra i vertici locali dell’Aiop e della Sezione Sanita’ Privata di Confindustria, presieduti rispettivamente da Isabella Cozzi e Gerardo Casucci. Al termine dell’incontro le misure da adottare per contrastare la grave situazione di emergenza della Sanita’ in Campania e nel Sannio anche alla luce degli ulteriori tagli annunciati. Queste, in sintesi, le conclusioni: “Per il grave dissesto economico della spesa sanitaria e’ stato partorito un piano sanitario regionale solo politico, che vedrebbe nella provincia di Benevento tagliati 43 posti letto alle case di cura accreditate che operano sul territorio da oltre 50 anni – spiega la dottoressa Isabella Cozzi -. Tutto questo nella logica della ‘loro inutilita’ o del risparmio’. Bisogna precisare alcune cose – prosegue Cozzi -, innanzitutto che il posto letto delle case di cura e’ a costo zero, perche’ l’unico costo pagato e’ la prestazione effettivamente resa al cittadino (diversamente da quanto accade nel settore pubblico); poi le prestazioni rese dalle case di cura ai cittadini, sono da anni contingentate per contratto (ovvero un tetto economico di struttura non muta con l’aumentare delle prestazioni previste) e vengono pagate alle strutture solo dopo mesi o anni, a interessi zero e a tariffe piu’ basse in media intorno al 35 per cento rispetto alle stesse prestazioni rese dagli ospedali pubblici. Appare evidente che il taglio proposto e’ illogico, in quanto produce costi maggiori, disagio per i cittadini (utenti) e negazione del diritto di libera scelta. A questi motivi vanno poi aggiunti i conseguenti tagli al personale di elevata professionalita’ delle case di cura, con conseguente rischio di sopravvivenza per le stesse case di cura stesse. Invitiamo – conclude la presidente provinciale Aiop – i politici a fare scelte eque di efficienza e risparmio. Rivedano la programmazione sul territorio riconsiderando il ruolo delle case di cure accreditate”. Sulla stessa linea Gerardo Casucci, il quale ricordando che la Regione e l’Asl hanno richiesto nel solo anno 2009, ben 12.274 prestazioni di ricovero alle strutture che oggi si vogliono chiudere e dunque chiede: “Se si applichera’ il piano previsto chi eroghera’ queste prestazioni? Dove si recheranno dopo i cittadini?. Una domanda alla quale spero qualcuno rispondera’”.

Fonte: Il Velino

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