“C’è poco da aggiungere a quanto giustamente dichiarato dal Consigliere Boccalone se non stigmatizzare ancora una volta come questi atti vandalici, oltre a mettere in pericolo la pubblica e privata incolumità, rappresentano un danno economicamente rilevante per l’Azienda e per il contribuente, che di fatto è un socio a tutti gli effetti dell’ASIA”.
Comincia con queste parole lo sfogo del presidente dell’Asia, Lucio Lonardo, dopo gli ennesimi incendi di cassonetti, diventati oramai routine in città.
“Ribadisco che nulla può essere addebitato alle Forze dell’Ordine, – ha detto Lonardo – che continuano a svolgere in modo encomiabile il loro lavoro e nessuno, tra l’altro, può pretendere il piantonamento dei cassonetti altrimenti, considerati i drammi familiari della cronaca di questi giorni, altrettanto dovrebbe farsi per minori, compagne\i, coniugi, magari omettendo solo quello per le suocere!
E’ lecito, invece, aspettarsi più collaborazione dai cittadini affinché non certo da delatori ma piuttosto come sentinelle ambientali segnalino quanto a loro conoscenza per individuare questi terroristi ecologici che oggi hanno distrutto anche due auto. Ma pensate se qualche favilla fosse entrata in un appartamento che in questa calura ha spesso gli infissi aperti infiammandone i tendaggi: oggi saremmo a parlare di ben altra tragedia. Da presidente IACP ho già, purtroppo, vissuto questa esperienza allorché in via Minghetti per un incendio doloso di un motorino un assegnatario fu ridotto in fin di vita per gravissime ustioni.
Colgo l’occasione anche per raccomandare ai cittadini di perdere la cattiva abitudine di parcheggiare nell’immediata vicinanza dei cassonetti gesto sanzionabile alla luce dei vigenti regolamenti impedisce di fatto le attività aziendali impedendo ai compattattori di provvederne allo svuotamento facilitando l’accumulo dei rifiuti anche all’esterno di essi. In caso di incendio doloso, tra l’altro, espongono le loro auto a seri danneggiamenti che possono compromettere anche l’altrui proprietà e addirittura incolumità, se dovessimo pensare anche solo alla possibilità di un isolato passante o ad un bimbo che rincorre una palla visto che vi sono esempi anche di incendi diurni.
Allora, l’appello a questi vandali, anche se nell’immaginario collettivo forse li rappresentiamo come dei bruti e magari non dediti ad attività gratificanti come può essere la lettura di un quotidiano, può essere attenzione, quello che potreste immaginare solo come una bravata o una disubbidienza civile può divenire un reato molto più grave di quello sanzionato con 16 mesi di reclusione all’ultimo piromane identificato: rischiate così di rovinarvi la vita ancor prima di poter dire di averla veramente vissuta”.