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Giovanni Zarro: ‘La Politica come Unione di Idee’

Scritto da il 13 gennaio 2010 alle 12:14 e archiviato sotto la voce Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

‘È facile superare un ostacolo eliminandolo dal percorso di ognuno, meno facile è superarlo e vincerlo tra le difficoltà quotidiane. La politica ha in sé un fascino misterioso, ha quel senso catartico che unisce le volontà delle persone e le rende succubi del potere che la politica può dare. Alcuni si liberano di questa preoccupazioni vestendosi di anomalia, altri si preoccupano dell’integrità ideologica pur sapendo della loro fama di nomade, altri ancora cercano il risultato giustificando il mezzo. E i ragazzi?’ E’ quanto scrive in una nota Giovanni Zarro, ex Segretario Prov.le Margherita e Componente del Partito Democratico.

‘In questo magma rovente, sia di posizioni che di colori partitici, le persone bersagliate involontariamente e che subiscono un attacco indiretto alla loro formazione politica e professionale sono i ragazzi del nostro mondo.
Questi, preoccupati dalla parola futuro come se fosse un mostro da cui tutelarsi e non un punto di arrivo, si immergono in discussioni che inevitabilmente li vede inferiori non tanto per la loro età anagrafica, molti dei grandi dimostrano meno di quanta età rivelino, ma quanto per la loro ingenuità e verginità politica che li rende disarmati di fronte al gioco di potere.
Questo momento politico, la divisione dei poteri o meglio l’inizio, siamo vicini ad una campagna elettorale che si prevede estenuante, racchiude i due grandi difetti della territorialità politica: l’uso improprio della risorsa dei giovani e il coinvolgimento personale degli stessi come forma propagandistica della campagna elettorale..
Il primo punto racchiude l’elemento giovane come mezzo di sostegno: si evince la presenza solo nel momento di montaggio o smontaggio palchi, nella affissione dei manifesti o nelle gare notturne di previsione; il secondo, al contrario, è l’utilizzo nei programmi di ogni candidato di un risvolto giovanile,per eliminare la senilità di ognuno, che non rispecchia mai l’andamento dello stesso nel proseguo del suo cammino amministrativo come se lo stesso dimentichi o le parole date o le sue funzioni di rappresentante elettorale.
Ecco che la politica risulta solamente un momento diviso: prima della campagna elettorale e dopo la campagna elettorale.
Il periodo prima della campagna elettorale è l’agitazione continua, la pressione che si fa persona, la paura di sbagliare e di presentarsi in maniera sbagliata; il secondo è il rilassamento per il risultato ottenuto, la possibilità di salutare qualcuno e qualcuno no, e dimenticare soprattutto chi in quel momento di è stato vicino.
La vita è così, non tutti i tesori sono d’oro e d’argento ma nessuno capisce che è la persona la più grande risorsa del mondo.
I ragazzi dovrebbero avere il coraggio di reagire, di sentirsi offesi e non inferiori, di creare una possibilità, di creare un dubbio, quelli che dovrebbero ascoltare la vita e vincere la paura ancora.
Questo è l’esempio di come il tempo cambia i soggetti e le cose!
Uniamo le idee e vediamo come uscire fuori da questo imbuto cosmico della paura e creiamo il futuro’.
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