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Premio Terzani 2010. Il telesino Nuccio Franco vincitore della sezione inediti

Scritto da il 12 dicembre 2010 alle 20:39 e archiviato sotto la voce Attualità, Cultura & Spettacoli. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

A coronamento di un anno ricco di soddisfazioni in ambito letterario, Nuccio Franco, giornalista freelance, è stato premiato domenica 5 dicembre nella splendida cornice di Palazzo Vecchio a Firenze, nell’ambito della cerimonia del prestigioso Premio letterario “Firenze per le Culture di Pace”. Primo classificato nella sezione narrativa inedita, con il racconto “Nevé Shalom – Wahat as-Salam, un’oasi di pace”, Franco ottiene così un ulteriore, importante riconoscimento. Il Premio, giunto alla sua quinta edizione e dedicato al celebre giornalista e scrittore, Tiziano Terzani – testimone dell’incontro fra culture diverse e voce fondamentale del nostro tempo sul cammino di pace – è stato promosso e organizzato dalla Associazione “Un Tempio per la Pace”, con la collaborazione della Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze. La Giuria, presieduta da Angela Staude Terzani e composta da giornalisti e letterati, ha così voluto premiare la testimonianza di pace narrata nel racconto che illustra la realtà di Nevé Shalom – Wahat as-Salam, villaggio israeliano dove arabi ed ebrei condividono lo stesso luogo e le decisioni comuni nel tentativo di costruire un modello di convivenza. Accostato a nomi illustri della letteratura italiana e straniera, il giovane telesino, nell’anno 2010, ha ottenuto diversi riconoscimenti in premi letterari a carattere nazionale ed internazionale. Tra questi è da annoverare certamente quello ottenuto a Giardini Naxos, nell’ambito del Concorso Internazionale di poesia, prosa e arti figurative “Il Convivio 2010” e del premio teatrale “Angelo Musco” nella sezione narrativa con il racconto “Roulette” che descrive il dolore per la perdita di un amico. “Nell’intenso racconto” com’è stato definito dalla Giuria “il linguaggio usato è raffinato ed asciutto, ma l’emozione sobria che provoca in chi legge è concreta e reale”. “Una dichiarazione di amore per l’umanità. La forma epistolare serve da pretesto per una successione di riflessioni ed immagini evocative, presumibilmente ricavate dalle autentiche esperienze dell’autore. Sulla scia del fotografo/scrittore viaggiatore Sergio Ramazzotti (una citazione del quale chiude il racconto e, a posteriori, lo giustifica) e dell’indimenticabile Ryszard Kapuscinski.” Questa, invece, la motivazione della Giuria in occasione del Premio Letterario Internazionale “Amici senza confini” 2010 per il racconto “Lettera a mio padre”, letta durante la cerimonia di premiazione a Palazzo Valentini a Roma. L’ultimo successo al Concorso “Riscoprendo il Libro”, promosso dalla casa editrice GDS Edizioni che lo ha visto primo classificato e vincitore assoluto, apre la strada alla sua prima pubblicazione, con l’auspicio sia utile a proiettarlo definitivamente nel panorama della letteratura italiana.

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