”Al tribunale di Napoli, durante l’udienza preliminare per l’inchiesta ARPAC,
si è cercato di prospettare oggi – sottolinea in una dichiarazione il
Segretario Politico Nazionale Clemente Mastella – ipotesi di reato a mio
carico, pur essendo io estraneo al procedimento di cui si discuteva. Un fatto,
dal punto di vista procedurale, gravissimo e che dimostra ancora una volta
ostilità (temo preconcetta) nei miei confronti”.
”Pur di farmi finire ogni giorno sulle pagine della cronaca giudiziaria -
osserva ancora Mastella – non si rispettano le regole. Mi si vuole processare
perfino in processi di cui non sono parte. Davvero inaudito. Si è trattato di
un errore? Di una volontà precisa? Francamente, questo mi dispiace molto, non
c’è serenità nei miei riguardi. Certo in questa storia, e non capisco quale sia
la ragione, ogni giorno si vedono fatti nuovi che mi dicono, non sono mai
avvenuti prima. A pensare male si fa peccato ma…, dice il mio amico
Andreotti”.
E il professore Alfonso Furgiuele, difensore, aggiunge: ”Mi sembra davvero
surreale che, dopo 4 mesi di processo e 5 udienze, il PM e il Giudice non
sappiano ancora se Clemente Mastella è imputato o non è imputato. Tanto che il
PM ha tentato di effettuare una contestazione suppletiva e il Giudice si è
dovuto ritirare lungamente in Camera di Consiglio per accorgersi e prendere
atto finalmente, come io stesso avevo immediatamente affermato, che non era
possibile procedere ad alcuna contestazione suppletiva nei confronti di
Mastella per il semplice motivo che questi non era mai stato imputato nel
processo”.