Prosegue la rubrica sulle ‘Cose fatte in Consiglio regionale’, che la presidente Sandra Lonardo tiene su Facebook. Oggi Lonardo racconta delle iniziative assunte sotto la sua presidenza per combattere la camorra.
‘Cari amici e care amiche,
oggi vorrei parlarvi delle cose concrete che, sotto la mia presidenza, sono state fatte in Consiglio regionale per contrastare la criminalità organizzata, per evitare il rischio di infiltrazioni camorristiche e per garantire che le ditte impegnate nelle attività di servizio siano in regola con le
certificazioni antimafia. Tutti parlano di legalità. Ma la legalità non va predicata, va praticata. Io posso dire di averlo fatto, di aver agito con determinazione, assumendomi precise responsabilità. Devo dire che su questa strada ho trovato sostegno e consenso da parte di tanti colleghi consiglieri,
dentro e fuori l’Ufficio di Presidenza.
Il 25 ottobre 2005, all’inizio del mio mandato, in qualità di presidente dell’Assemblea legislativa, ho firmato con l’allora prefetto di Napoli, Renato Profili, il PRIMO PROTOCOLLO DI LEGALITA’. Per la prima volta in Consiglio regionale!!!
Il 15 novembre 2007 ho firmato con il prefetto Alessandro Pansa il SECONDO PROTOCOLLO DI LEGALITA’, che prevede regole ancora più severe ed efficaci nelle procedure per l’assegnazione delle gare pubbliche e nella verifica dei requisiti antimafia. Due iniziative concrete per battere la camorra.
Il 17 settembre scorso ho proposto una nuova iniziativa, ancora più radicale.
Ho chiesto di istituire presso la Prefettura la ‘STAZIONE UNICA APPALTANTE. Di cosa si tratta? Tutte le gare e le procedure d’appalto non saranno più espletate in Consiglio regionale. Verranno affidate alla responsabilità dei funzionari della Prefettura. Si tratta di un’innovazione importante. Tanto che ho invitato le altre grandi Amministrazioni pubbliche campane a fare
altrettanto.
Sempre a proposito di legalità praticata, con la mia presidenza sono state applicate in Consiglio regionale le regole di buona amministrazione previste dalla legge che porta il nome dell’allora ministro Bassanini. Le nuove regole sarebbero dovute entrare in vigore dal 1998. Ma quando sono arrivata in Consiglio regionale, nel maggio del 2005, la Bassanini non era stata ancora applicata. Con la mia presidenza si è avuta la svolta e la politica si è finalmente spogliata di funzioni che non le appartengono, si è spogliata della gestione diretta (firmare mandati di pagamento, assegnare gare, ecc.).
Con la mia presidenza le procedure amministrative e contabili (gare, bandi, affidamenti d’incarichi, mandati di pagamento, ecc.) sono state affidate alla esclusiva responsabilità dei dirigenti. Insomma, la politica ha il compito di indicare le linee guida; i funzionari ed i dirigenti hanno il compito di
tradurre in atti concreti di gestione le volontà politiche, garantendo (in totale autonomia) la regolarità e la legittimità di ogni procedimento’.