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direttore Antonio De Cristofaro

L’I.A.C.P accoglie l’arcivescovo Mugione in visita pastorale

Scritto da il 10 febbraio 2010 alle 10:06 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

MUGIONEIn questo inizio del 2010 indicato dall’UE come “Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale” la visita dell’Arcivescovo, S.E. Andrea Mugione, assume un valore molto significativo per le problematiche dell’abitare, in relazione al bisogno di molte famiglie e alle responsabilità di ciascuno e di tutti, per un riposizionamento delle politiche per la casa e per lo sviluppo dell’edilizia residenziale pubblica. L’Istituto in questa fase difficile e complessa ha indicato con la Relazione Programmatica il contenuto della propria mission che si riporta alla social-housing indicando obiettivi da perseguire e percorsi di impegno. La definizione della governance e l’armonizzazione delle funzioni di indirizzo e controllo con quelle della gestione, possono essere di auspicio per tutti e per l’efficacia dell’impegno di tutti.
La casa, come sappiamo, più che un semplice tetto, è il luogo degli affetti. L’abitazione è una esigenza primaria che condiziona in maniera determinante tutte le espressioni della persona. Negare il diritto all’abitazione equivale a negare l’identità stessa delle persone minando le radici ed il futuro. Soddisfare il bisogno di casa è riconoscere cittadinanza, in una città che, con questi bisogni inevasi, non è di tutti e per tutti.
La casa come strumento di lotta alla povertà perciò diventa cosa concreta, insieme con il lavoro e il sistema di sicurezza e tutele sociali. Con questo convincimento l’IACP ha risposto alla direttiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con un progetto dal titolo “Lotta alla povertà: casa e inclusione attiva”, per contribuire, con un lavoro di orientamento e con percorsi inclusivi a ridefinire un welfare locale di comunità e/o municipalità in questa fase di crisi che accentua l’esclusione, spinge molte famiglie fuori dal mercato delle locazioni, senza alternative di edilizia sociale dignitose, di giustizia, di un minimo di opportunità di accesso. Ci sono giovani coppie, famiglie numerose e anziani che hanno bisogno di un modello di welfare forte, perché solo attraverso l’intervento pubblico potranno avere un luogo in cui abitare.
E’ il Comune, il Sindaco e non l’IACP ad assegnare la disponibilità degli alloggi nel già costruito e nella nuova edilizia popolare. Ci sono ritardi nel dare risposte al diritto urbano, dato che solo una insignificante percentuale di domande di alloggio ERP riesce ad essere accolta. L’edilizia sociale ha perso drasticamente efficacia, soprattutto a causa dell’esaurimento della finanza pubblica di settore. A Benevento siamo ben distanti da una positiva correlazione tra domanda ed offerta di casa. Il nostro patrimonio abitativo mostra troppe crepe, sia sotto il profilo edilizio (antisismico, sicurezza) che sociale. E’ tempo di dare una coerenza alle politiche della casa, mettendo su un’unica linea logica gli interventi dello Stato con quelli della Regione e dei Comuni. Il Sannio di oggi e del prossimo futuro ha bisogno di abitazioni in proprietà e/o in affitto, che siano adatte anche sotto il profilo dei costi energetico ed ambientale, alle esigenze delle persone che le vivono.
Il 19 Febbraio a Venezia l’ANCI riunirà le amministrazioni civiche italiane per una conferenza nazionale sull’emergenza casa chiedendo al Governo la riforma della Legge sugli affitti (431/98) e maggiori risorse sull’edilizia residenziale pubblica. Ad oggi il Governo ha confermato 200 milioni di euro a livello nazionale per nuove politiche abitative pubbliche impegnando 300 milioni per i prossimi anni e 150 milioni per la costituzione del fondo immobiliare. Sono risorse piuttosto esigue che di certo non bastano a soddisfare la domanda di case che con la crisi è fortemente aumentata.
In Campania e a Benevento, il bisogno di alloggi ha raggiunto cifre significative che inducono a chiedere alla politica programmi concreti e lo svincolo dei 7 miliardi dei fondi europei del POR 2007-2013 dell’edilizia sociale e privata. E’ necessario favorire un vasto processo di riqualificazione urbana ed immobiliare. Nell’ambito delle politiche dell’abitare locale l’IACP ha definito obiettivi da perseguire per la casa del futuro nel quadro di un forte rilancio della social-housing, con la riqualificazione del patrimonio esistente, la costruzione di nuovi modelli di casa (bioedilizia, certificazione energetica e sostenibilità ambientale come standard), alloggi protetti per gli anziani, edilizia popolare per le fasce sociali a basso reddito. La visita del pastore dell’arcidiocesi beneventana, Andrea Mugione, fornisce fiato e forza per il percorso di speranza rivolto a tante persone e famiglie in condizioni di bisogno.

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