Prosegue l’impegno dell’associazione “A Sinistra” a favore dell’acqua pubblica. Dopo la raccolta firme di quest’estate per la proposta di un referendum nazionale contro la privatizzazione, i volontari saranno in piazza Trieste, con un banchetto, il 12 ed il 19 dicembre dalle 9:00 alle 13:30, per raccogliere le firme a favore di una petizione popolare da sottoporre all’amministrazione comunale di Sant’Agata de’ Goti.
Lo scopo è quello di fare impegnare il comune attraverso l’adozione di una delibera o dichiarazione d’intenti che riconosca il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico. La raccolta delle firme e l’impegno dell’amministrazione comunale hanno un carattere d’urgenza, considerato che, entro il 31 dicembre 2010, i comuni dovranno decidere a chi affidare il servizio idrico. Entro il 10 febbraio, inoltre, la Corte Costituzionale dovrà stabilire quali tra le richieste del referendum, presentato a livello nazionale, possano essere ammesse e quali respinte. In questo contesto, s’innesta la questione della fiducia all’attuale governo. Se, infatti, quest’ultimo venisse sfiduciato e si andasse ad elezioni anticipate, il referendum slitterebbe, per cui diventa fondamentale avere una presa di posizione a livello locale. Gli appuntamenti delle prossime domeniche fanno seguito a quello del 5 dicembre, che ha visto un buon coinvolgimento della cittadinanza. L’iniziativa gode del sostegno di gran parte dei commercianti di Sant’Agata de’ Goti, che hanno affisso la locandina della manifestazione. Durante le due mattinate, sarà possibile, per chi fosse interessato, dare la propria adesione al nascente comitato per l’acqua pubblica, promosso da “A Sinistra”. Un modo questo per essere attivi sul territorio, partecipare a incontri e ricevere informazioni su iniziative, anche in coordinamento con quanto si sta già facendo a livello regionale e nazionale. La lotta alla privatizzazione è necessaria per sancire il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano. A Sant’Agata questo significa anche andare nella direzione di una migliore gestione pubblica del servizio idrico, che garantisca l’accesso all’acqua anche alle tante zone del territorio attualmente ancora escluse dal servizio stesso.