Il Premio Made in Italy quest’anno non è “avaro” di nulla. Nella sezione “Incontra” del Premio, ieri, Sant’Agata ha ospitato la mostra ed un convegno di Riccardo Dalisi. Poetico, coinvolgente, creativo: poche parole per descrivere questo artista, designer di rilievo internazionale. “I bambini sono stati i miei maestri -esordisce Dalisi-. Ciò che mi interessa è l’immediatezza del sentimento, anche da uno scarabocchio si può creare qualcosa. Bisogna esplodere con una mano, con una penna. Occorre mettere il proprio impulso, il proprio animo. Ciò che portiamo dentro con i disegni viene fuori. Tutto si trasforma e capire la dinamica della trasformazione è importante.” E’ così Dalisi, un artista gioioso, ironico, fantastico, persino grottesco. I suoi disegni sgorgano rapidi dal vivo della sua interiorità più sensibile e sembrano uscire spontaneamente dalla penna, dalla mano. Per Dalisi in tutto c’è poesia “sostanza dell’universo”. Il suo nome si associa ad una invenzione poetica di oggetti e arredi che rievocano l’infanzia, la poetica del quotidiano, la libera espressione dell’arte. “Ogni campo delle attività dell’uomo -spiega- specie quelle che uniscono l’intellettualità e la produzione (ad esempio il design), deve assumere una sua fetta di impegno per uscire dalla crisi. Una vita tutta napoletana, a partire da piccolissime iniziative, riprende l’artigianato unendo la manualità e la macchina, la figura e l’astrazione, la funzione e l’ironia”. La chiacchierata con Dalisi coinvolge tutti i presenti, affascinati da colui che ha tirato una fertilità di idee, creato una connotazione del design campano dal rapporto per strada con gli scugnizzi napoletani. L’ opera di Dalisi, i suoi disegni, le decorazioni, gli oggetti d’uso trasmettono messaggi di serenità e speranza, di gioia di vivere, di fiducia nelle possibilità che l’uomo ha e di lasciarsi stimolare anche dall’errore, dallo scarabocchio. Anche con materiali poveri, che egli impiega con amorevole manualità artigianale, riesce a donare giocosa piacevolezza alle sculture, alle figure, a tutto ciò che crea.
Professore universitario, scrittore e vincitore del Compasso d’Oro 1981 per la creazione di una caffettiera. Nel 1979, infatti, incaricato dalla ditta Alessi di produrre una versione della classica napoletana, inizia il suo lavoro di ricerca sulla caffettiera napoletana. Dai prototipi inventati nel quotidiano rapporto coi lattonai ed i ramaioli di Rua Catalana, Dalisi ha sempre sperimentato nuovi usi e funzioni per quello strumento che è ormai diventato il fulcro di un’opera buffa del design, premiata appunto con il Compasso d’Oro. Le sue sculture rivelano un artista creativo, garbato. Dalisi usa il linguaggio come strumento di comunicazione diretta. “E’ l’immediatezza del sentimento che mi interessa -spiega-, questa fonte del nostro sentire da cui viene l’amicizia, la simpatia, l’amore su cui si fonda la cultura”.