Prendo atto della risposta dell’assessore Di Meola sul fatto che il rimescolamento della frazione umida dei rifiuti urbani con quella secca non stia continuando e che si sta conferendo l’umido all’impianto autorizzato. Ma l’assessore senza delega all’Ambiente né in Consiglio, né tantomeno in questa occasione, ha smentito che nei mesi scorsi, per un breve periodo, l’umido sia stato conferito a Casalduni e che, quindi, quella sospensione dell’obbligo di sversare l’umido fosse avvenuta. Il che significa che, in quel periodo, il riciclo non c’è stato. Quindi il motivo vero del rimescolamento temporaneo di umido e secco, più che nel problema all’impianto convenzionato, andrebbe ricercato nel risparmio dei costi? Fosse così, sarebbe, come ho già detto, una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che quella raccolta differenziata la fanno sempre, compreso in quel periodo, pagando per quel servizio. Cittadini che, tra l’altro, non sono stati nemmeno informati perché se scorrettezza ed arroganza siano, che lo siano fino in fondo. Ha, infatti, il sapore della scusa dire “Cari cerretesi, non vi abbiamo detto niente prima per non creare confusione”, come se i cerretesi non fossero in grado di capire cosa stesse succedendo. Così come non è corretto non spiegare ai cittadini perché la Ditta Lavorgna, da qualche tempo, non stia più raccogliendo i rifiuti ingombranti. Perciò, poiché l’assessore senza delega all’Ambiente non aveva e non ha smentito che fosse avvenuto il rimescolamento, né aveva tranquillizzato la cittadinanza, era più che legittimo da parte mia chiedere pubblicamente chiarimenti in merito alle voci che circolavano, chiedere spiegazioni per sapere se questo rimescolamento, argomento d’interesse comune e non per pochi intimi, stesse continuando o meno. Non c’era nessuna animosità nelle mie osservazioni, ma solo una valutazione qualora le voci che giravano fossero risultate vere. Deve aver frequentato un corso in cui gli hanno insegnato che termini come “animosità” e “rancore” vanno usati contro chi fa delle osservazioni che non coincidono con il suo pensiero.
Non immaginavo che avrei dovuto chiedere il permesso all’assessore Di Meola prima di poter parlare per affrontare le questioni. Magari lui, forse abituato a ricevere il permesso in carta scritta, dopo aver compilato apposita domanda, prima di poter esprimere un’idea, un’opinione o anche solo di pensarla, ritiene che tutti siano tenuti a seguire il suo glorioso esempio. Magari la prossima volta l’assessore mi dirà anche quale tipo di questioni porre all’attenzione (le meno sgradite), quali modalità usare per fare gli interventi (le più gradite), quali modi verbali adottare (i tempi del congiuntivo sono i preferiti) e quanti punti e virgole mettere (pochi perché interventi o articoli devono essere brevi e veloci, altrimenti poi si capisce troppo cosa vuoi dire). In tutto questo almeno la barzelletta sulla frazione umida che può essere tranquillamente rimescolata e sversata con quella secca “perché non ci sarebbe alcun reato” e la storiella sul fatto che “una volta superata la soglia minima di raccolta differenziata, sarebbe meglio rimescolare tutto ogni tanto perchè la differenziata costa di più”, ci sono state risparmiate.
Per quanto riguarda gli impianti di compostaggio adeguati, come detto anche da Di Meola, non è solo la Provincia di Benevento a non esserne dotata, ma l’intera Regione Campania (di recente quello di Molinara è stato nuovamente sequestrato per la persistente fuoriuscita del percolato che si riversava in un torrente). E, secondo alcuni tecnici, si potrebbe arrivare fino ad uno sgravio del 25%, e non del 10%, perché tanto inciderebbe nei portafogli dei cittadini il trasporto dell’umido fuori regione. Inoltre l’assessore dovrebbe sapere meglio di me che, piangendo le casse della Campania, prima di individuare i siti di compostaggio adatti dovranno essere sbloccati e recuperati dei fondi europei, altrimenti non sarà possibile realizzarli. Ma non è certo ribadendo ciò che devo dimostrare a lui di avere a cuore il bene del paese e le tasche dei cerretesi. Avere a cuore il bene del paese va dimostrato ogni giorno con i fatti, non raccontando mezze verità e producendo continui sprechi. Come, per esempio, per restare in tema di ambiente, l’isola ecologica che si trova in via Nicotera, in ottimo stato ma, in realtà, inattiva e mai entrata in funzione. Se l’assessore senza delega all’Ambiente avesse a cuore il bene del paese e, soprattutto, le tasche dei cittadini, probabilmente non accetterebbe di incassare l’indennità, continuando a stare in Giunta senza ricoprire alcun incarico.