Lucio Lonardo, presidente dell’Asia (Azienda Speciale Igiene Ambientale) risponde senza mezzi termini agli attacchi del Gruppo Consiliare dell’Udeur al Comune di Benevento.
Di seguito il testo integrale della nota:
“Questo è un articolo che giammai mi sarei aspettato di poter scrivere un giorno perché tanti ricordi mi legano al gruppo consiliare Uduer che ora mi attacca in maniera scomposta, ma il mio carattere, mai ipocrita, mi obbliga, seppur con malcelata amarezza, a rispondere per le rime soprattutto in difesa dei 125 lavoratori che rappresento, del CdA, del collegio dei Sindaci, dei consulenti e di quanti hanno condiviso un percorso trasparente che ha condotto, e lo ribadisco con orgoglio, a fare di una mera sigla un’Azienda ormai modello campano nel proprio settore di operazione.
Tecnicamente, e non ci tornerò se non marginalmente, ho già più volte illustrato alla cittadinanza e al Socio Unico quali siano stati i prestigiosi traguardi raggiunti e quale sia il significato della conseguita certificazione di qualità, un riconoscimento alla sana attività amministrativa ed imprenditoriale che non si acquista, non si regala, ma che si conquista sul campo con professionalità e sinergia di un gruppo che non fa distinzione alcuna tra maestranze, professionisti e amministratori quando si tratti di raggiungere un obiettivo prestigioso per l’Azienda e la Città che rappresenta.
Il significato morale, i vantaggi economici, quest’arte del buon governo nel rispetto trasparente dell’uso di denaro pubblico sembra irrimediabilmente sfuggire a questo gruppo consiliare e non sprecherò tempo a fare l’insegnante di sostegno nella speranza che, consci dei loro limiti, si rivolgano magari all’Istituto Tagliacarne o al CEPU o, che so, alla Scuola Radio Elettra di Torino, se vogliono un corso per corrispondenza, per acquisire quella ‘virtute e conoscenza’ di cui al momento sembrano essere irrimediabilmente sprovvisti.
L’alternativa a questa beata ignoranza non è migliore: mentire sapendo di mentire, disconoscere il decreto legislativo che obbliga i cittadini a farsi carico per intero del costo del ciclo integrato dei rifiuti, distrarsi in Consiglio Comunale quando, parlando di bilancio, si snocciolino numeri che attestano che 4,5 milioni di euro è solo la voce per il conferimento in discarica e per la tassa provinciale sui rifiuti, è tradire la fiducia degli elettori, non importa se ci sia stato un problema di fuso orario o di jet lag nella transumanza verso altra coalizione ben diversa da quella per la quale si era chiesta fiducia agli elettori.
Ma già era il periodo in cui Pepe si era messo a fare pipì nei portoni e quindi era disdicevole la sua permanenza sullo scranno di sindaco, ma soprattutto si era macchiato della colpa più grave: rifiutare di barattare il suo consenso, la decisione sovrana del popolo si badi bene, con incarichi europei più prestigiosi per il partito: più che il classico piatto di lenticchie di Esaù sembrava il remake di ‘Totò cerca casa’.
Mi si dice della mia esperienza allo Iacp: un’esperienza sulla quale sono disposto a qualsiasi confronto pubblico con chicchessia in quanto posso provare in qualsiasi momento e in qualsiasi sede quanto di positivo si sia prodotto in quegli anni. Conservo, tra le altre testimonianze gratificanti, le attestazioni di gratitudine del comitato alloggi Santa Maria degli Angeli a firma di quello stesso consigliere Ambrosone che ora, sazio, disconosce, criticando l’operato di quegli anni. Si dice che Salerno, a differenza di Benevento, è stata brava a intercettare il 75% dei fondi residui POR 2002\2007 ma qui la disinformazione, la distrazione, la sonnolenza, fate un po’ voi, è palese in quanto trattasi di un gentile cadeau fatto da Nocera, che sicuramente fa il paio con Ganapini, in completamento di finanziamenti già accordati che vedeva il duo De Longis-Boccalone in lizza solo per una misera isola ecologica, parliamo quindi, o smemorati di Collegno, per tornare a Totò, di gestione precedente a quella Lonardo. Quanto ai ringraziamenti dovuti al leader per la poltrona Asia vuol dire che stavo completando il salotto atteso che, evidentemente, i risultati della poltrona Iacp venivano considerati postivi e gratificanti per dare lustro alla formazione politica di appartenenza.
Ho preso il bottino e sono scappato? No signori miei, il fatto è che io sono un fanatico di Harmont & Blaine, non ho mai sopportato Volta e Gabbana, pardon lapsus, volevo dire Dolce e Gabbana. Ma perché invece di considerarmi un pirata o un bucaniere o un fratello della filibusta non vi chiedete in questi anni dove siano le Erminia Mazzoni, i Mino Izzo, i Fernando Errico, i Bruno Casamassa, i Fausto Pepe, i Pasquale Giuditta, i Gino Abate, i Pompilio Forgione, i Mastrocinque, i Bocchino e potrei continuare all’infinito se non fosse che qualcuno potrebbe scambiare questo partito per una porta girevole del Grand Hotel dove chi entra è sempre in misura autorevolmente inferiore a chi esce accompagnato dalla musichetta della nostra infanzia: parte Gigino, torna Gigetto.
Una fuga incredibile di cervelli, di persone che hanno fatto la storia del partito e che hanno dimostrato di avere il famoso valore aggiunto indipendentemente dall’appartenere a questa o a quella formazione politica. E sicuramente non grazie a spartizione di fantomatici bottini di guerra. Lo sapete, sono franco, non Trusio da leggere, quindi, rigorosamente con la minuscola, e soprattutto un cane senza collare, l’amico Bozzo della segreteria cittadina l’aveva capito sin dall’inizio affibbiandomi il soprannome di ‘sgarrupatore’ nel senso che non sono incline a compromessi, manco quelli storici, preferisco perdere il ruolo di castellano ma avrò sempre la dignità, come spero Voi, di non fare l’ascaro anche se questo volesse significare non concorrere al ruolo di ‘gran ciambellano della corte celeste’.
Avrei ancora tantissime altre cose da dire ma le ho in serbo in caso di Vostra replica, se invece doveste optare per il silenzio, riterrei gradito ai più. Non vi preoccupate, so per certo che sarò comunque nei vostri pensieri e, magari, con qualche rimpianto
P.S. se doveste pensare a qualche azione ad effetto sul tipo espulsione dal partito non ci pensate: non sono iscritto né ho iscritto alcuno, non sono mai stato un signore delle tessere, quindi, non avendo il collare, non ho neanche la medaglietta e tanto meno il microchip ( ha ragione il gruppo, è più forte di me, non ho saputo esimermi dal fumetto finale).
Lucio Lonardo
Presidente ASIA Benevento S.p.A. Più che Presidente, libero pensatore, con l’augurio che anche Voi lo diventiate al più presto.