Ancora nervi tesi all’interno del Pdl beneventano: stavolta l’argomento in questione interessa la fresca adesione dell’ex consigliere regionale in quota Udeur, Ferdinando Errico, che è passato nelle file del Popolo della Libertà. L’annunicio, ufficializzato pochi giorni fa dalla coordinatrice provinciale, Nunzia De Girolamo, è stata salutata con entusiasmo dal coordinatore proviciale del Pdl e sottosegretario, Nicola Cosentino che ha parlato “di valore aggiunto l’ingresso di un esponente come Errico”. Commenti velenosi invece dall’oramai ex area alleatina del Pdl sannita, a partire dal sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli che ha esternato la sua preoccupazione: “Il Pdl, in questo modo – ha tuonato Viespoli – rischia di appannare il suo profilo di forza motore del cambiamento e del rinnovamento e di apparire forza di conservazione che alimenta opportunismo e trasformismo”.
Non è stato tenero, nei confronti di Errico, neppure il coordinatore cittadino del Pdl, Nicola Boccalone, che ha parlato di “reclutamento di relitti politici” e di “caduta di stile” ed ha poi aggiunto: “Perché accade tutto questo? Il PdL locale non ha assolutamente equilibrio di indirizzo politico. Nato sì, per quote, è stato, però, impostato per decidere all’unanimità tra le numerose componenti partitiche che lo hanno fondato. A Benevento oggi assistiamo alla svendita di una straordinaria storia politica intrisa di passione, di governo e di opposizione. L’attuale vertice locale del Pdl è animato da un’unica causa: l’elezione di Luca Colasanto, al quale anche la Marcella Sorrentino è chiamata a dare il proprio contributo. Come se fosse un accessorio “usa e getta”.
Pochi giorni fa, il consigliere comunale del Pdl, Ettore Martini, aveva definito il passaggio di Errico al Pdl, “un’operazione di bassa cucina politica”.