Si apprende dal sito dell’associazione ambientalista “Altrabenevento”, che, con la Ordinanza depositata in cancelleria il 4 marzo, il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dall’avv. Nunzio Gagliotti a nome di Altrabenevento, contro il sequestro dello striscione affisso il 13 febbraio innanzi alla Villa Comunale.
Dopo il provvedimento del 1° marzo con il quale il Giudice per le Indagini Preliminari, Sergio Pezza, ha deciso che il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, esponendo quel telo non ha commesso il reato di diffamazione, il Tribunale del Riesame costituito dai giudici, Flavio Cusani, Rosario Baglioni e Simonetta Rotili, ha stabilito che il sequestro dello striscione ordinato dal Dirigente della Squadra Mobile, “si appalesa illegittimo e va annullato”.
I tre magistrati hanno motivato la loro decisione con una Ordinanza nella quale si legge: “Nel caso di specie manca del tutto il fumus di reato trattandosi di uno striscione contenente una scritta (Pericolo turbogas per colpa dei politici) che non soltanto non appare oggettivamente lesiva della reputazione di chicchessia, ma costituisce manifestazione dell’esercizio del diritto di critica politica che viene riconosciuto dalla giurisprudenza in misura più ampia rispetto ad altri ambiti della vita sociale stante il preminente interesse generale al libero svolgimento della via democratica. [...] Peraltro, per i fatti in oggetto non è stata proposta alcuna querela nè è ravvisabile alcuna fattispecie penale ulteriore atteso che la manifestazione si svolgeva pacificamente e senza arrecare alcun problema di ordine pubblico …”.”
In attesa che la Questura provveda a restituire lo striscione e chiarisca perché è stato sequestrato, il coordinamento di Altrabenevento ha recentemente incontrato il Prefetto di Benevento il quale si è impegnato ad inviare un proprio documento alla Regione Campania e ai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente per sapere perché non sono stati esaminati i numerosi rilievi critici contro la Centrale a turbogas, formulati dalla “associazione per la città sostenibile contro il malaffare.”