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direttore Antonio De Cristofaro

Il Comitato Insegnanti Precari Sanniti riprende la mobilitazione

Scritto da il 8 gennaio 2010 alle 17:43 e archiviato sotto la voce Scuola. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

‘Da lunedì riprenderà le mobilitazioni permanenti a oltranza questa volta davanti al Comune di Benevento per denunciare alla cittadinanza tutta lo scempio che continua ad abbattersi e a perpetrarsi nei confronti dei lavoratori e dei giovani studenti’. E’ quanto scrive in una nota il Comitato Insegnanti Precari Sanniti.
Di seguito il comunicato integrale:
‘A breve diversi lavoratori cassaintegrati perderanno definitivamente impiego e indennità di disoccupazione; intere famiglie abbandonate a se stesse, ridotte alla soglia della povertà inesorabilmente perderanno quanto costruito nel tempo dignitosamente. La situazione dei precari della scuola non è diversa e sebbene vi siano stati mesi di débacle politico-mediatiche incentrate sulla questione poco più del nulla è stato fatto. Il salva precari un decreto legislativo di fine settembre che è ancora in fase di completamento e di attuazione: 8 mesi di indennità di disoccupazione tra l’altro già garantiti per legge, riconoscimento di 12 punti e obbligo d’accettazione delle supplenze anche brevi pena la perdita di un diritto acquisito dopo anni di servizio.
8 mesi di indennità vale a dire reddito sociale fino a febbraio e poi nulla più. Nemmeno un giorno di supplenza per centinaia di lavoratori e per quei pochi fortunati che sono riusciti a centellinare qualche giorno lavorativo con l’avvio del nuovo anno si sono ritrovati improvvisamente senza nemmeno quel poco che era stato loro garantito sino a febbraio. Dopo aver interpellato il Dirigente dell’INPS di Benevento per avere chiarimenti in merito ci è stato riferito che l’istituto è in attesa della comunicazione da parte del Miur dell’elenco degli aventi diritto del contratto di disponibilità, elenco pronto da mesi or sono, e che sino ad allora impossibilitati ad erogare qualsiasi forma di sostegno al reddito. Le scuole non nominano i supplenti oppure nei rari casi in cui lo fanno non retribuiscono perchè senza soldi; i fondi regionali destinati ai precari non vengono ancora sbloccati; l’emendamento presentato in Parlamento da Valditara e De Girolamo in cui veniva proposto il prepensionamento dei docenti di ruolo con due anni di anticipo è stato mutato in un semplice ordine del giorno che non verrà mai discusso; i tagli al personale per il prossimo anno scolastico sono stati tutti confermati; diritti negati agli alunni diversamente abili e sebbene il Tar sempre pià spesso si pronunci a loro favore, il Ministero nega loro quanto gli spetta di diritto; una scuola pubblica tagliata, una scuola privata ulteriormente finanziata. Questo è il quadro generale cui versano tanti onesti cittadini e lavoratori della scuola nell’indifferenza generale e del mondo della scuola in particolare. Docenti,
dirigenti e sindacati oramai assenti accettano passivamente quanto imposto senza
lamentarsi. A parte l’iniziale solidarietà nei confronti di chi davvero e concretamente paga sulla propria pelle le conseguenze di una legge che taglia cultura, qualità e meritocrazia vale a dire alunni e lavoratori precari il silenzio assordante ha regnato maestosamente. Noi precari della scuola sannita non subiremo passivamente quanto imposto, fino alla fine rivendicheremo un diritto guadagnato nel tempo con anni di onesto lavoro senza demeriti o richiami, di levatacce mattutine e di rientri a tarda sera, di formazione, di concorsi vinti e superati più volte’.
precari_scuola

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