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direttore Antonio De Cristofaro

Lipu, progetti impianti eolici autorizzati da Regione nei siti riproduttivi

Scritto da il 7 novembre 2010 alle 18:06 e archiviato sotto la voce Attualità, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

E’ di queste settimane l’ennesima brutta notizia che non fa onore alle fonti rinnovabili. Due impianti eolici di grossa taglia sono stati autorizzati dagli uffici della Regione Campania in Irpinia, territorio per altro già da anni massicciamente colonizzato da insediamenti. In agro di Aquilonia (Av) risulta autorizzata una centrale alla IVPC10 srl da 10 MW, mentre a Monteverde (Av) una centrale da ben 38 MW della Genco srl. Esperti e attivisti LIPU della Campania, della Puglia e della Basilicata seguono da anni specie rare e minacciate presenti sul bacino dell’Ofanto, cerniera naturale delle tre regioni. Nibbi reali e Nibbi bruni, Bianconi, falchi Lanari e altri rapaci, sempre più confinati e circoscritti dall’incalzante pressione delle alterazioni ambientali.  Più di tutte una rara coppia di Cicogna nera (Ciconia nigra) nidificante da alcuni anni in provincia di Avellino; essa rappresenta una delle 10 coppie presenti in Nazione Italia (!),.  Si tratta – ricorda la LIPU – di specie superprotette da Leggi internazionali e Direttive comunitarie.  Non va trascurato nemmeno il danno notevole arrecato allo scenario paesaggistico di queste zone, sfuggite miracolosamente, fino ad oggi, alla proliferazione di tali opere industriali che ha già alterato quasi tutta l’Irpinia e dintorni senza alcuna considerazione degli effetti cumulativi su vasta scala. Come è possibile, quindi, che si rilascino pareri ambientali positivi in aree così delicate ed estremamente importanti per la presenza di una pluralità di specie di tale interesse conservazionistico? L’innegabile valore delle fonti di energia rinnovabile non viene forse meno nel momento in cui esse stesse vanno a danneggiare irreversibilmente aree di elevato pregio naturalistico e paesaggistico? Viene da pensare che le relazioni ambientali proposte dalla società e le conseguenti valutazioni degli uffici preposti non siano state sufficientemente puntuali ed esaustive. E’ inverosimile infatti che si autorizzino mastodontici impianti eolici in aree come questa e per di più mettendo a repentaglio presenze faunistiche di grande prestigio e valore per il mondo scientifico, per la Comunità europea e per l’intera collettività. Ulteriormente sconcertante è la circostanza che la LIPU aveva già trasmesso una nota urgente nel luglio del 2009 a vari uffici della Regione Campania, all’ARPA Campania, alla Provincia di Avellino e al Ministero dell’Ambiente, avendo notato la presenza preoccupante di anemometri a brevissima distanza dal sito di nidificazione della coppia di Cicogna nera,.
Rimasta senza alcun riscontro questa nota veniva riproposta con un articolato sollecito trasmesso dalla LIPU l’1 giugno di quest’anno ma ancora senza riscontro.  La LIPU rivolge un pressante appello alla nuova Giunta regionale e alla Commissione Ambiente del Consiglio Regionale. Occorre un intervento deciso e autorevole in regime di “autotutela” per scongiurare l’ennesima perdita di uno dei territori strategici per la Biodiversità, proprio nel 2010, anno in cui essa è celebrata, e perché si tuteli un’area di estremo interesse paesaggistico. In uno scenario regionale oggettivamente travolto da anni di proliferazione indiscriminata la Campania deve “adottare” almeno queste emergenze faunistiche come emblema di svolta e di vanto delle proprie ricchezze naturali.  E dovrebbe anche correre ai ripari molto rapidamente con l’immediata adozione di norme restrittive regionali in attuazione alle recenti Linee Guida nazionali affinché il bilancio territoriale non si aggravi ulteriormente, con innumerevoli altri progetti in fase avanzata di istruttoria autorizzativa e, come se non bastasse, con nuove istanze che ogni giorno sono avanzate per tutte le aree campane.

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