Raffaele Pengue del Circolo della Libertà “Alfredo Parente” interviene in merito al convegno che si è tenuto a Cerreto Sannita sull’eolico dal titolo “Terre di…. contaminazione – Paesaggio, identità di un territorio”.
‘Dal Convegno – si legge nella nota – è scaturito un no forte e compatto all’eventuale installazione di un campo eolico in località Monte Coppe, e che oggi è l’intero paesaggio del Matese ad essere minacciato dalle pale eoliche (addirittura nel Molise si è arrivati ad approvarne l’installazione in corrispondenza del sito archeologico di Altilia, nel comune di Sepino, ed è di questi giorni la notizia che anche l’amministrazione comunale di Pontelandolfo punta proprio sull’eolico per ottenere risorse finanziarie extratributarie).
La sregolata proliferazione degli impianti eolici che sta colonizzando ampi e preziosi settori del paesaggio naturale del nostro territorio, giustifica serie perplessità e sollecita precise, urgenti risposte. Colpisce soprattutto la innegabile sproporzione tra il grave danno ambientale causato dalle selve degli aerogeneratori e il loro contributo, del tutto marginale, alla soluzione del problema energetico. Il Circolo della Libertà “Alfredo Parente” di Guardia Sanframondi, da sempre convinto che il tema dell’ambiente sia un tema centrale che può e deve interessare gli amministratori e tutti i cittadini che ne hanno a cuore le sorti, ha ritenuto opportuno inserirsi nel dibattito apertosi. È fondamentale, infatti, che anche da Guardia arrivi una forte voce di rigetto contro l’eolico. Soprattutto perché l’impianto in questione andrebbe ad incombere sui nostri confini e quindi su una delle zone di maggiore pregio ecologico-ambientale del nostro territorio. Un’ampia zona da proteggere e valorizzare per farla divenire uno dei punti di maggiore forza dello sviluppo turistico di Guardia. Perché quello che oggi appare all’orizzonte del viaggiatore che viene dalle nostre parti è ancora, più o meno, lo stesso paesaggio come si vedeva – in una sorta di sussulto di arcaismo – nei documenti d’epoca. Se, però, chiudiamo per un istante gli occhi e proviamo a immaginare lo stesso paesaggio (un paesaggio, è bene ricordarlo, dove la sola vista di un traliccio per le telecomunicazioni ancora infastidisce) con decine e decine di autentici mostri di acciaio, frenetici mulini a vento, alti fino a centocinquanta metri, messi lì, sui crinali dei monti alle nostre spalle, “in posizione panoramica”, perché si possano vedere bene, quello che si vedrà, se tutto ciò non facesse parte dell’immaginazione, parlerebbe di un paesaggio a cui verrebbe completamente tolta l’aura di un luogo senza tempo, di un mondo ancora incontaminato.
L’occasione per approfondire ulteriormente la “questione” eolico sarà quella di un convegno che il Circolo della Libertà “Alfredo Parente” si appresta ad organizzare nei prossimi giorni a Guardia. Un incontro in cui si confronteranno politici e ambientalisti. E il cui obiettivo principale sarà quello di creare e mettere in campo un forte movimento di base che faccia sentire la sua protesta fino a Roma, nell’estremo tentativo di scongiurare la trasformazione del nostro territorio (così come si è fatto per il Fortore) e dell’intero massiccio del Matese nel paese di Don Chisciotte’.