“Il decreto legge n. 195 che riorganizza alla radice la gestione del ciclo dei rifiuti in Campania sta mettendo a dura prova le Province non solo per la immediata attivazione delle Società di rifiuti provinciali, ma anche e soprattutto per gli enormi impegni finanziari che per loro comporta. Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per il quadro di incertezza e di ambiguità che il testo costruisce e di cui non si conosce l’evoluzione in sede parlamentare all’atto della conversione definitiva in legge”.
E’ quanto ha dichiarato Aniello Cimitile, presidente della Provincia di Benevento, parlando alla Villa dei papi di Benevento sul tema: “Ciclo integrato e sistema provinciale dei servizi ecologici e di gestione dei rifiuti” nell’ambito “Sannio Sity 2009”, il ciclo dei Seminari voluti dalla Provincia di Benevento, presso la Villa dei Papi, in via Pacevecchia, per approfondire i temi dello sviluppo socio-economico ed eco-sostenibile.
Il decreto legge n. 185 sta producendo la veemente reazioni dei Comuni a ragione del trasferimento degli introiti della TARSU alle Province – ha detto Cimatile: e questo crea ulteriori problemi di natura istituzionale.
“Siamo preoccupati per il rischio di scontro istituzionale tra Provincia e Comuni, che non abbiamo certamente voluto – ha spiegato Cimitile. Noi non vogliamo assumerci oneri che non possiamo sostenere e che rischiano di mettere in ginocchio le casse dell’ente. Sarebbe un vero e proprio disastro che si aggiungerebbe alla beffa. Non è possibile sostituire un Commissario con cinque. Temiamo una nuova emergenza rifiuti, mentre si pensava che la stessa fosse superata definitivamente”.
Cimitile ha ricordato che la Provincia di Benevento si è sempre battuta per la provincializzazione della pianificazione e della gestione del ciclo dei rifiuti: “bene, ha chiosato Cimitile, temiamo che questo decreto possa trasformarsi in un ostacolo o addirittura un arresto di un processo e possa addirittura alimentare sciagurate logiche gattopardesche”.
Il Sannio è stato coinvolto suo malgrado in una emergenza continua; non ha avuto alcuna possibilità di autogovernarsi per questo processo e ha pagato un prezzo altissimo per la solidarietà regionale nell’ospitare: da quando sono presidente, ha detto Cimitile, ancora non siamo riusciti ad avere una parola definitiva sulla discarica di Sant’Arcangelo Trimonte e sulle altre aree di crisi del territorio.
Cimitile ha detto però che la Provincia, dopo aver onorato con un grande sforzo amministrativo, burocratico e politico l’onere della istituzione della Società dei rifiuti, vuole mettere in piedi un sistema avanzato di gestione che metta fine alla gestione dissennata sulla scorta della scelta strategica della “green economy”. La Provincia, ha detto Cimitile vuole essere in linea con le strategie internazionali compatibili con l’ambiente, in raccordo con la identità territoriale e avviando un sistema produttivo avanzato dal punto di vista economico, della qualità del lavoro e delle relazioni sociali.
Cimitile ha illustrato i punti essenziali del progetto che ha in mente per il ciclo locale dei rifiuti. La Provincia sannita punta alla riduzione alla fonte la produzione di rifiuti; alla raccolta differenziata spinta; al riciclaggio, riuso e compostaggio ed al trattamento meccanico biologico dei residui. “No ai termovalorizzatori – ha scandito Cimitile; non abbiamo bisogno di alcuna nuova discarica; non vogliamo l’ampliamento della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte; non abbiamo bisogno di costruire nuovi impianti; dobbiamo ottenere l’avvio del compostaggio e il progetto Laser del Comune di Benevento”.