Si è tenuto ieri il nono incontro di CIVES – Laboratorio di formazione al bene comune III Edizione – presso il Centro di Cultura “Raffaele Calabrìa” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Proseguono gli incontri dedicati all’emergenza educativa. Hanno discusso discusso del tema “La qualità della formazione nel Sannio” il Rettore dell’Università del Sannio Filippo Bencardino, Francesco Vespasiano, docente di Sociologia presso lo stesso Ateneo, ed Emilia Tartaglia Polcini dell’Ufficio Scolastico Provinciale.
Nell’introdurre la tavola rotonda Ettore Rossi, direttore dell’ufficio Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Benevento, ha affermato: “Se come territorio la nostra ricchezza maggiore è rappresentata dai giovani qualificati, bisogna che tutto il sistema Sannio faccia della formazione la questione centrale e prioritaria delle proprie strategie. Una formazione che punti sulle competenze per potersi confrontare alla pari nella realtà globalizzata, rafforzando nel contempo i valori umani e morali dei giovani, indispensabili a costruire una società più equa e più giusta”.
Emilia Tartaglia Polcini ha illustrato l’argomento del dibattito, focalizzando l’attenzione sulla centralità dell’educazione nella società odierna. “L’uomo – ha dichiarato – può diventare tale solo con l’educazione, intesa sia come sviluppo sia come formazione. Anche se oggi la scuola è totalmente rinnovata e si utilizza una nuova terminologia, non si deve dimenticare l’importanza e il rispetto della persona umana, che la scuola deve sempre garantire”. “Anche nel Sannio – ha proseguito – la scuola ha recepito questo cambiamento, prima come sperimentazione di innovazione didattica, poi come sistematizzazione e maturazione di nuove tecnologie. L’autonomia scolastica ha consentito di aprirsi al territorio, con eventi ed attività extrascolastiche”. Le difficoltà nel raggiungere una buona qualità della formazione sono, ad ogni modo, tante. E’ complesso, per gli istituti, fare rete, fare tesoro delle buone prassi, ricondurre ad unità le esperienze. La difficoltà maggiore sta nell’indirizzare le risorse, più che recuperarle per evitare gli sprechi. “Oggi – ha concluso Tartaglia Polcini – si assiste ad una vera e propria rivoluzione nel fare scuola. I progetti sono innumerevoli, ma spesso non consentono agli studenti di assimilare il sapere; ecco perchè è necessario non perdere mai di vista l’uomo, il tempo, lo spazio, il dialogo, il saper ascoltare gli altri e il desiderio di imparare lungo tutto l’arco della nostra vita”.
Il Rettore dell’Ateneo sannita ha focalizzato l’analisi su una serie di aspetti, uno su tutti gli investimenti bassissimi del nostro Paese in ricerca: appena l’1%, contro percentuali ben più elevate per altre nazioni, con la conseguente perdita in competitività. “Il capitale umano – ha dichiarato Bencardino – non si forma all’improvviso da un giorno all’altro. I ritardi rischiano di farci perdere il treno per il futuro. Ciò che è più preoccupante sono i divari territoriali ancora da affrontare, nonostante i progressi: i giovani migliori vanno, infatti, al nord perchè trovano un ambiente più competitivo e maggiori occasioni lavorative. Inoltre, la struttura economica del territorio mortifica le prospettive di sviluppo, perchè non è in grado di assorbire i laureati migliori”. “Oltre alle condizioni sociali e geografiche – ha aggiunto il Rettore – ci sono anche quelle strutturali: l’assenza della mobilità sociale, l’incapacità di fare investimenti nel settore del welfare , provocando lo svuotamento di certe aree con la cosiddetta “fuga dei cervelli”. L’ampia autonomia delle scuole è spesso mal gestita, gli investimenti non si dimostrano duraturi nel tempo, ma sono un pretesto per sovraccaricare inutilmente i giovani, fornendo informazione e non formazione”. Riguardo alle riforme universitarie ha aggiunto: “Sono circa 15 anni che si produce una riforma all’anno, deprofessionalizzando la laurea. L’Italia, infatti, è il Paese europeo con il più alto numero di laureati disoccupati, perchè il titolo di studio non riesce più a fornire la giusta dose di “autocritica” di cui si ha bisogno per affrontare il mondo del lavoro. Anche gli stessi docenti, oggi, sono troppo presi dai progetti, dalle riunioni e dalle rendicontazioni. A conti fatti, la didattica è diventata residuale sia a scuola che all’Università”. “L’autonomia e il ritorno alla programazione – ha concluso Bencardino – sono necessarie per restituire valore e qualità alla formazione, che necessita di tempi, investimenti e risorse per essere competitiva”.
“Ci preoccupiamo della qualità della formazione perchè viviamo nella società della conoscenza”. Queste le parole del professor Vespasiano. “La qualità della formazione nel Sannio presenta dei punti deboli, uno su tutti la mancanza di una rete di formazione tra l’Università e le scuole superiori. Per rimediare anche ai dati percentuali, che vogliono il Sannio 3/4 punti al di sotto della media in Italia, bisogna costruire un linguaggio comune di base”. Esso è, secondo Vespasiano, il punto di partenza per giungere alla conoscenza e non al semplice “pezzo di carta”. Occorre, quindi, garantire processi di innovazione continua, prendendo atto che il nostro “locale” si deve confrontare con la qualità della formazione “globale”. “I nostri laureati – ha concluso il sociologo – sono apprezzati per la preparazione tecnica, ma peccano per due aspetti fondamentali: non parlano l’inglese perfettamente e non sono disposti alla mobilità, a cioè spostarsi dalla loro città. Ecco perchè, se vogliamo parlare di formazione dell’Università del Sannio, dobbiamo sentirci tutti più responsabili”.
Gli incontri di CIVES saranno complessivamente 13 e termineranno a maggio 2010.
CIVES è organizzato dall’Ufficio Problemi Sociali e Lavoro della Diocesi di Benevento, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Centro di Cultura “Raffaele Calabria”.
“Un’agenda di speranza per il futuro del paese e del Sannio” è il tema posto al centro della riflessione dell’edizione 2009/2010 del laboratorio, scelto in sintonia con la tematica della prossima settimana Sociale dei Cattolici Italiani, in programma nell’ottobre 2010 a Reggio Calabria.
L’iniziativa formativa punta a motivare giovani e adulti ad una cittadinanza attiva e all’impegno nel campo sociale e politico. CIVES è, inoltre, occasione di approfondimento della recente Enciclica di Papa Benedetto XVI Caritas in Veritate, cui vengono dedicati tre dei dodici appuntamenti previsti nel programma.
La direzione scientifica del percorso è affidata al prof. Paolo Rizzi, Direttore del Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; coordineranno i lavori il dott. Ettore Rossi, Direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali e Lavoro della Diocesi di Benevento, e il dott. Daniele Mazzulla, Coordinatore del Centro di Cultura “R. Calabria”.
Come nelle passate edizioni, la modalità laboratoriale prevede sessioni riservate a lavori di gruppo, in cui i partecipanti elaboreranno proposte e istanze per la crescita civile, sociale ed economica del territorio della provincia di Benevento. Si presterà, inoltre, attenzione alla realtà italiana nel suo complesso.
La prossima sezione è dedicata alla partecipazione sociale e politica. Interverranno relatori e testimoni qualificati di rilievo nazionale e locale.