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direttore Antonio De Cristofaro

Orlando (Pdl): la città non deve non lasciarsi soggiogare dall’immobilismo

Scritto da il 4 giugno 2010 alle 18:38 e archiviato sotto la voce Attualità, Politica. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

La città ha bisogno di una scossa! E’ necessario creare le condizioni per far riaccendere, al suo interno, un dibattito che ormai langue. E’ importante creare le condizioni affinché dalla “politica” emergano idee, progetti, prospettive e scelte. Per fare questo è indispensabile coinvolgere l’intera classe dirigente ed operare al fine di costruire un concreto percorso condiviso, le cui tappe possono essere determinate da una serie di fatti ed azioni tese a dimostrare che dalla discussione si è anche capaci di arrivare ai fatti. Vi sono da analizzare alcune importanti questioni che potrebbero influenzare il futuro della nostra comunità. All’orizzonte un PUC non in linea con le attese di alcune parti della società civile ed imprenditoriale,  né strutturato con una visione del Capoluogo come capofila di un’area più vasta che non sia quella strettamente legata ai confini cittadini. Un “Più Europa” concepito esclusivamente come sommatoria di progetti (chissà quando realizzabili….) più che come indispensabile strumento di sviluppo.
Una serie di scelte culturali che, di fatto, bloccano una logica di reale crescita e coinvolgimento, nata da esperienze diverse succedutesi nell’ultimo trentennio e che concepisce il rapporto con le altre istituzioni solo come un utilizzo a sportello di fondi non legati al raggiungimento di tangibili obiettivi. Bisogna, dunque, attrezzarsi per far comprendere fino in fondo ai cittadini cosa sta accadendo e quali potrebbero esserne le conseguenze. Il fermento che nasce, in tal senso, dall’Associazionismo non va concepito come antitesi all’attività politica dei partiti, ma come evidente segnale di un’assenza parziale di iniziative che si prolunga da troppo tempo. Tale fermento può essere lo stimolo giusto per non lasciarsi soggiogare dall’immobilismo, utile solo a chi vorrebbe esercitare il potere tornando a logiche di favoritismo o alle mai troppo inutili “promesse”, vera piaga pre-elettorale, utilizzata sia a livello nazionale che locale. La città ha bisogno d’altro. Deve chiedersi come e quali turismi favorire. Deve chiedersi, ad esempio, se può essere utile al necessario rilancio di quello religioso legato a Pietrelcina che, però, non passa solo attraverso l’accoglienza dei pellegrini, ma deve trovare fondamento in una idea forza diversa! Deve chiedersi, altro esempio, quale il ruolo ed il futuro dell’Università. Deve esaminare tutte le problematiche sociali che pongano i giovani al centro di scelte capaci di avviare una profonda rivoluzione che si basi sul merito come metodo e non come inflazionato slogan. Ci sarebbero, inoltre, le questioni dei non garantiti, quelle legate alla terza età ecc. Per concludere, insomma, “la scossa” è divenuta vitale per ridare spazio alla passione ed all’impegno e mettere in moto un virtuoso circuito che sappia restituire dignità e futuro ai sogni ed ai progetti dei beneventani, ovvero di tutti quei sanniti che credono in un Mezzogiorno non più assistito, ma protagonista in positivo.

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