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direttore Antonio De Cristofaro

Lunedì 4 ottobre, Francesco d’Assisi: un messaggio sempre attuale

Scritto da il 3 ottobre 2010 alle 12:30 e archiviato sotto la voce Sociale, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Domani, lunedì 4 ottobre, ricorre la festa di S. Francesco d’Assisi, patrono d’Italia: un santo che, con la semplicità della sua vita , ha sempre parlato alle persone di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Il suo è un messaggio semplice che riesce ad affascinare anche l’uomo di oggi , preso della ricerca del benessere e del consumismo. E questo perché la sua vita ci spinge ad interrogarci sul nostro cammino e sui valori che sono alla base delle nostre scelte. A anche perché ci comunica un messaggio capace di dare ragioni di vita e di speranza a tutti, in particolare a questo nostro mondo contemporaneo scosso da una profonda crisi non solo economica, ma anche morale e spirituale.
Desidero cogliere con voi, cari lettori, alcuni aspetti che ritengo possano essere molto utili al nostro vivere quotidiano.
Prima di tutto vorrei sottolineare che il giovane Francesco è un giovane come tutti gli altri, è uno di noi: vive in una famiglia agiata di Assisi, dove è nato nel 1182, trascorre una adolescenza e una giovinezza spensierate, coltivando gli ideali cavallereschi del tempo. Il suo primo biografo, Tommaso da Celano, così lo descrive: “Viveva in Assisi, nella valle spoletana, un uomo di nome Francesco. Dai genitori ricevette fin dall’infanzia una cattiva educazione, ispirata alla vanità del mondo. Imitando i loro esempi , egli stesso divenne ancor più leggero e vanitoso”. A vent’anni prese parte ad una campagna militare, e fu fatto prigioniero. Poi si ammalò e fu liberato.
Da questo brevi cenni possiamo affermare che il giovane Francesco è proprio uno di noi, così simile a noi nella leggerezza della vita e dei sogni. Proprio questo lo rende uno di noi.” Francesco ci parla anzitutto, scrive mons. B. Forte, perché parte da quello che ci accomuna tutti: la nostra fragilità, la lista più o meno lunga dei nostri difetti, di alcuni – ambizioni, vanità, ricerca dell’immagine a prezzo della verità, dipendenza dagli indici di gradimento, leggerezza nel mantenere fede agli impegni – ci appaiono così drammaticamente attuali.
Ma Francesco pian piano diventa un uomo profondamente libero: avviene nella sua vita qualcosa di nuovo e di imprevisto. Sempre il celano così lo descrive: “Ma la mano del Signore si posò su di lui e la destra dell’Altissimo lo trasformò perché per suo mezzo, i peccatori ritrovassero la speranza e restasse per tutti un esempio di conversione a Dio”. Inizia una vita nuova, un cammino di ritorno in se stesso , di conversione che portano gli occhi di Francesco a guardare in modo diverso la realtà che lo circonda..
In questo periodo della sua vita risalgono i celebri incontri con il lebbroso, a cui Francesco , sceso da cavallo, donò il bacio della pace , e e del messaggio del Crocifisso nella chiesa di S. Damiano: “Va , Francesco, ripara la mia chiesa in rovina”. La sua vita cambia: tutte le cose del mondo, una volta importantissime e necessarie per la sua vita, ora gli appaiono superflue ed inutili.
Il padre, Pietro Bernardone, non poteva sopportare e comprendere questa scelta del figlio e cerca in ogni modo di ostacolarlo. Francesco non esita per nessun motivo si toglie le vesti e le getta tra le braccia del padre . Una scelta di libertà! “ Si rivela qui il tratto che rende Francesco fratello universale: la rinuncia ad ogni possesso e a ogni potere ,, il suo essere nudo ed indifeso” ( B: Forte)
Infine Francesco “fratello universale”. diventa uomo di pace e di gioia: il suo cuore rinnovato e libero guarda con occhi nuovi tutti gli uomini, aspirando ad una fraternità universale , e tutte le creature con il celebre Cantico delle creature.
Francesco è un grande santo ma soprattutto un grande uomo che ha vissuto in pienezza la sua vita dando passando da una vita superficiale ad una vita impegnata a trasmettere “pace e bene”.
Mons. Pompilio Cristino
Vicario Generale Arcidiocesi di Benevento

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