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direttore Antonio De Cristofaro

S. Agata, Festa della Repubblica: il discorso del sindaco Valentino.

Scritto da il 3 giugno 2010 alle 19:06 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

La città di Sant’Agata de’Goti, come ogni anno, ha celebrato la festa della Repubblica del 2 giungo, sessantaquattresimo anniversario dalla nascita della Repubblica italiana

Il Programma della giornata santagatese nato dall’ impegno del Comune saticulano e della Pro Loco pro Sant’Agata, è iniziato alle ore 9.00 con il raduno d’auto d’epoca tra le piazze del centro storico. Le vetture sono poi partite per un giro turistico che ha toccato l’intero territorio saticulano, raggiungendo Faggiano, Verroni, S.Tommaso, Laiano, Cerreta, S.Silvestro, Presta, Cantinella, Saiano, Bagnoli e S.Anna.

Alle ore 17.15, in Piazza Umberto I, cuore del centro storico, ha avuto luogo la presentazione e la successiva premiazione delle auto più belle.
La giornata di festeggiamenti si è chiusa, sempre in piazza Umberto I, con il Gran Concerto della Repubblica con il Gruppo musicale RE+, preceduto dall’ intervento del Sindaco della città di Sant’Agata de’Goti, Carmine Valentino.
“per Voi che ascoltate auguro innanzitutto che la Festa del 2 Giugno possa rappresentare un momento di serenità” – queste le prime parole del Sindaco in una Piazza Umberto I gremita.
“La festa della Repubblica Italiana, ha proseguito, ebbe origine nel 1949, tre anni dopo il referendum popolare che il 2 e 3 giugno 1946 scelse la forma di governo repubblicana invece della monarchia costituzionale. La festività fu poi abolita nel 1977 – per evitare una giornata di lavoro persa vista la congiuntura economica negativa di quel periodo – ma è tornata in vigore nel 2001, grazie all’impegno personale dell’ ex Presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Giova ricordare che il 2 giugno è l’unica festa nazionale d’Italia. A differenza del 25 aprile e del 1 maggio il 2 giugno riveste questa definizione, che la eleva rispetto a tutte le altre feste civili legali.
Questa giornata è anche l’occasione per ricordare come nacque, oltre sessant’anni fa, la Repubblica: tra grandi speranze e potendo contare sulla volontà allora diffusa tra gli italiani di ricostruire e far rinascere il Paese, in un clima di libertà, attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità. E’ qualcosa che vale la pena ricordare perchè l’Italia, divenuta un paese altamente sviluppato, avrebbe oggi bisogno di uno sforzo simile, per la complessità dei problemi che sono dinanzi alla società e allo Stato, in un mondo profondamente mutato.
Su quali basi un rinnovato sforzo della nostra Comunità Nazionale debba poggiare, lo dicono i principi e gli indirizzi della Costituzione che la Repubblica si diede oltre sessant’anni fa, in meno di due anni dal referendum e dalle elezioni del Giugno 1946.
Non si può tacere, in questo momento, la preoccupazione per il crescere di fenomeni che costituiscono invece la negazione dei principi e dei valori costituzionali: fenomeni di intolleranza e di violenza di qualsiasi specie, violenza contro la sicurezza dei cittadini, intolleranza e violenza contro gli stranieri, intolleranza e violenza politica.
Celebrare la festa della Repubblica significa rafforzare nel cittadino il senso del dovere e l’etica della responsabilità. Avversare caste e privilegi, denunciare il malcostume nel contesto politico, economico, sociale. Educare le nuove generazioni ad assumere l’impegno di essere futura classe dirigente, onesta, libera, responsabile.
Chiedo ai cittadini ed alle istituzioni di fare la loro parte nell’interesse generale, per fermare ogni rischio di regressione in questa nostra Italia, che sente sempre vive le sue più profonde tradizioni storiche e radici umanistiche.
Costruiamo insieme un costume di rispetto reciproco, nella liberà e nella legalità. Mettiamo a frutto le grandi risorse di generosità e dinamismo che l’Italia mostra di possedere.
Prendiamo come spunto di riflessione – ha concluso Valentino – le parole del Presidente della Repubblica, che da Roma, per la parata militare durante la quale ha depositato una corona al milite ignoto all’Altare della Patria, ha invitato alla concordia e alla collaborazione. “Dobbiamo lavorare insieme per la sicurezza e il benessere comune: insieme in Italia, insieme in Europa” ha dichiarato Napolitano”.

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