‘Quel che e’ accaduto in Campania non puo’ essere avvolto in un velo di ipocrisia e di irresponsabilita’. In Campania si era determinata una convergenza di classe dirigente intorno a tre punti qualificanti: una politica delle alleanze significativamente selettiva; una forte rivendicazione di autonomia nel rapporto centro – periferia per affermare il protagonismo del partito regionale; la responsabile applicazione del codice di autoregolamentazione (‘liste pulite’) a tutta la coalizione’.
Lo dice in una nota il senatore Pasquale Viespoli, componente dell’ufficio politico nazionale del Pdl.
‘L’accordo del Pdl con l’Udc recuperava valore, anche perche’ consentiva una forte accelerazione in direzione del superamento della frammentazione politica. Era chiaro a tutti, infatti – aggiunge – che la proliferazione delle liste accresceva le difficolta’ di controllo e il rischio di candidature impresentabili; come puntualmente e’ accaduto’.
‘Sicche’ non c’e’ solo un problema dovuto alla confusione dell’ultima ora. Ed allora, anziche’ ricercare giustificazioni, sarebbe meglio dare un esempio di cultura della responsabilita’.
Infatti, una leadership e’ tale soprattutto se e’ capace di assumersi la responsabilita’ delle scelte, soprattutto di quelle sbagliate’, conclude Viespoli.