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direttore Antonio De Cristofaro

Emergenza rifiuti, Lonardo attaca Bertolaso sulla gestione

Scritto da il 1 ottobre 2010 alle 17:40 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il Bertolaso che non conosci, nel senso che siamo passati dal momento “faccio tutto mi” all’atto dell’insediamento come sottosegretario all’emergenza rifiuti in Campania,  alla fase due “Oh, come siamo stati bravi!”, quando bisognava cavalcare la tigre per incensare il Governo, per passare alla fase tre, liberamente tratta dal “Il fuggitivo”, nei panni del novello dottor Kildare,  per cui va via lui e il Commissariato di Governo, un carrozzone i cui costi sarebbe bene analizzare per quanto in realtà prodotto, per dar vita ad un decreto legislativo 26 varato il 30 dicembre 2009 e dichiarato operativo appena dopo il cenone di Capodanno, giusto per trovare la gente imbraca, tant’è che a circa 9 mesi dal varo si levano venti di fronda bipartizan che ne chiedono la proroga, (alcuni addirittura paventando problemi di incostituzionalità), per arrivare infine all’exitus o exodus, fate voi, quando sceglie di fare l’indiano : “strano che ci siano i rifiuti in strada proprio in un momento delicato del Governo”.
Non c’è che dire: proprio un uomo per tutte le stagioni! Mi permetto di disquisire sull’argomento perché più volte ho avuto modo di rimarcare nelle sedi competenti che si era solo nascosta l’immondizia sotto il tappeto, proprio come la serva pigra e distratta, per non parlare della “frettella”, per gettare fumo e nanoparticelle negli occhi, strombazzando  l’apertura di alcune linee del termovalorizzatore di Acerra, palesemente non pronto, tant’è vero che ora svariate decine di migliaia di euro dovranno essere spese per riattivarlo, e solo in alcune linee.
E allora quali possono essere i meriti ascrivibili a questo novello Carlo Gregorio, il guardiano del pretorio? Solo quello di aver utilizzato l’esercito in maniera coercitiva per l’apertura di alcune discariche non risparmiando alcune zone degne di nota del napoletano come Chiaiano e il Parco del Taburno : e meno male che se ne è andato perché così si magari si è salvata la Mostra d’Oltremare. Tuttavia vedo ancora pericoli per la popolazione di S. Arcangelo Trimonte, per la mitezza degli abitanti e per la faccia tosta di alcuni personaggi che da un lato levano lamentazioni per la mancata concessione dei fondi di bonifica ma dall’altra spalleggiano chi nei giorni scorsi voleva mandare centinaia di tonnellate di rifiuti dal napoletano.
Avevo avuto sentore che le cose non andassero per il verso giusto quando, nel momento che chiedevamo finanziamenti per il nostro impianto per il secco valorizzabile, per tutta risposta  lo staff del Nostro, nicchiando alla grande, ci chiedeva di ospitare, invece, nel medesimo impianto, alcune centinaia di materassi raccolti in strada a Napoli al fine di renderla linda e pulita per l’imminente arrivo nel capoluogo campano del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio. E lì ho capito che il Nostro, pur nel Suo breve soggiorno napoletano, aveva colto in pieno lo spirito partenopeo dell’arte di arrangiarsi, ma senza i risultati visto che in un anno la raccolta differenziata a Napoli ha avuto crescita zero, al di là dei soldi spesi per la serie “tanto rumore per nulla”.
Per la verità, nel negare la dignità di un impianto  per il digestore anaerobico a Benevento, nonostante la nostra Provincia abbia sempre dato la propria disponibilità ad accogliere rifiuti provenienti da tutta la Regione, non è stato solo. Gli hanno fatto degna compagnia gli assessori regionali all’Ambiente del suo interregno, volutamente c’è il minuscolo, che nulla hanno fatto per chiudere il ciclo integrato dei rifiuti per lo meno in una Provincia che nonostante tutto si apprestava a divenire virtuosa. L’augurio è che con la nuova programmazione dell’Assessore Romano, definita imponente e ci auguriamo non  impotente, dal Presidente della Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo, On. Erminia Mazzoni, qui il maiuscolo è d’uopo,  tenga in debito conto i progetti depositati sin dal 2007 dall’ASIA anche se solo per concederli alla SAMTE: è ora che a questa città venga riconosciuto, in questa Regione, finalmente un ruolo da protagonista principale e non solo da mera comparsa. Una Sannita doc come l’Onorevole Mazzoni  ha il dovere di farlo capire all’Assessore Romano ricordandogli, nell’occasione, l’assunto di E. Pound : “I dettagli della politica economica , in un paese dove l’abbondanza affama, non possono che essere ben diversi da quelli di un paese dove la prima cura del governo è (giustamente) quella di provvedere ed ovviare alle deficienze per non essere colto alla sprovvista”.

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