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direttore Antonio De Cristofaro

Rifondazione, ieri l’assemblea su tema: “Unità di crisi, per una prospettiva comune alle lotte sociali”

Scritto da il 1 luglio 2010 alle 16:30 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Ieri sera presso il Csa Depistaggio,a seguito all’ assemblea “Unità di crisi, per una prospettiva comune alle lotte sociali” si è costituita la Rete Contro la Crisi per l’Autorganizzazione Popolare. L’assemblea ha visto la partecipazione di molti lavoratori e studenti medi ed universitari, impegnati in questi giorni nello stato di agitazione indetto all’Università del Sannio e ha trovato già l’adesione del Comitato degli insegnanti precari Sanniti, del Comitato dei Lavoratori dei Consorzi, della Cub Scuola di Benevento, della Gilda degli insegnanti, del Csa Depistaggio, della Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, del Collettivo Autonomo Studentesco e del Sunia di Benevento.
Una rete contro la crisi per l’autorganizzazione popolare è il tentativo di articolare e declinare in pratica e azione politica lo slogan che da mesi echeggia nelle piazze e nelle strade del nostro territorio: Noi la crisi non la paghiamo! Quello slogan ripetuto ed urlato nelle mille vertenze nate nella Provincia di Benevento che vedono ogni giorno, lavoratori, precari e studenti, impegnati nella difesa dei propri diritti: dal diritto allo studio, al lavoro, ad una vita dignitosa, al diritto ad un reddito, al diritto alla casa.
La nostra riflessione dunque parte dalla necessità di condividere “le crisi”, uscendo dall’isolamento e dalla disperazione sociale individuando nel conflitto e nella solidarietà tra pari l’unica via oggi possibile per riuscire ad affermare il diritto ad una esistenza e un futuro dignitoso. Siamo tutti accomunati infatti da un’esistenza precaria caratterizzata
dall’impossibilità di poter programmare le nostre vite, vivendo in una quotidianità senza passato e senza futuro, fatta di file al provveditorato, file al collocamento, file ai Servizi Sociali, di ricatti continui, di mutui da pagare o di affitti esorbitanti che levano il respiro. Ma in una quotidianità liquida non si riesce a individuare una controparte alla quale opporsi: il proprietario di casa o l’agenzia immobiliare,  il  ministero alla pubblica istruzione, la grande catena commerciale, le banche o le agenzie finanziarie, il padrone e l’azienda. Si tratta di tanti micro attori che sembrano muoversi autonomamente ma che in realtà fanno tutti parte di un’ unica strategia globale che viene decisa a tavolino dai poteri forti, dalla banche ai grandi gruppi.Essi decidono del nostro futuro, ed hanno già deciso che approfittando della crisi e facendo leva sulla retorica dei sacrifici ed utilizzando ricatti incostituzionali di stampo mafioso come quello voluto ad esempio da Marchionne a Pomigliano ,bisognerà annullare e distruggere qualsiasi forma di welfare e garanzie sociali. In Italia questa manovra viene portata avanti in maniera egregia da un Governo che fa lotta di classe proteggendo i ricchi, gli speculatori, gli evasori e i corrotti scaricando i costi della crisi dunque sulla pelle dei lavoratori, dei  precari, dei senza futuro. E’ necessario dunque uno sforzo unitario, il tentativo di dare una prospettiva comune alle vertenze che ci parlano di lotta per il diritto ad una esistenza dignitosa. Nella sera tardi ieri gli artisti locali si sono esibiti per sostenere la cassa di resistenza delle lotte beneventane. Essa è il primo strumento di cui è dotata questa rete per sostenere economicamente tutte le vertenze lavorative che nascono sul nostro territorio. La Rete dunque diventa uno strumento di autodifesa e di ricomposizione di classe, per dare innanzitutto una risposta immediata ai bisogni di coloro che  dall’oggi al domani  si ritrovano senza prospettive e vedono calpestata la propria dignità. Da oggi insieme ai precari della scuola ci uniamo al presidio di lotta dei lavoratori dei consorzi sotto la rocca dei Rettori ed incitiamo tutti a partecipare: lavoratori dell’Alvi, della Sirti, ricercatori dell’università, e studenti. Chiederemo tutti insieme un consiglio comunale ed un consiglio provinciale sulla crisi del nostro territorio per imporre agli amministratori locali a prendere seri provvedimenti in sostegno delle fasce colpite dalla crisi.  Per adesioni alla rete potete recarvi al presidio di lotta nei pressi della
Rocca dei Rettori

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