In merito alle proteste contro i tagli alla scuola decisi dal Governo Berlusconi, la Cgil chiede l’immediata attivazione di un tavolo interistituzionale presso la Regione Campania e la predisposizione di appositi strumenti per affrontare la crisi da parte delle Prefetture.
“La politica del Governo, con il taglio di migliaia di posti di lavoro – si legge nella nota – sta smantellando la scuola pubblica, soprattutto nel Mezzogiorno, in particolare in Campania, che con gli 8.200 posti cancellati (6180 docenti e 1942 ata) è la regione più colpita.
La Federazione Lavoratori della Conoscenza e la Cgil Campania stanno denunciando questa situazione da giugno dello scorso anno. Il trascorrere del tempo conferma che le nostre preoccupazioni erano fondate. Con i tagli del Governo, le scuole avranno enormi difficoltà di funzionamento: meno tempo scuola, meno interventi educativi, meno personale per la tutela degli alunni, meno qualità e meno sicurezza. Pagheranno soprattutto i più deboli.
Il numero dei precari immessi in ruolo e’ stato praticamente irrisorio. L’avvio delle operazioni di individuazione dei supplenti, ormai, fa comprendere a tutti la gravità della situazione: alla fine si conteranno diverse migliaia di precari che resteranno senza lavoro nella nostra regione. E’ una situazione drammatica, che la Campania non può sopportare. In questo modo si condanna la nostra regione all’emarginazione e si negano i presupposti per una crescita equilibrata.
Il Governo deve restituire tutti i posti necessari alla scuola campana! Alla mobilitazione dei lavoratori della scuola (precari e di ruolo) e di studenti e genitori, deve accompagnarsi quella della società civile. La Flc e la Cgil Campania ritengono urgente un pacchetto di iniziative che coinvolgano le istituzioni e gli enti locali, in modo da obbligare il Governo ad assumersi le responsabilità che la situazione esige”.