‘La corretta gestione dell’impianto di compostaggio di Molinara avrebbe potuto rappresentare un importante segnale, da parte delle Istituzioni, della volontà di fornire una soluzione ‘ecologica’ al problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania come da anni richiesto dalle associazioni ambientaliste’. Lo ha dichiarato Camillo Campolongo, dirigente del WWFsannita, in una nota inviata alla nostra redazione.
“Il contesto socio-economico di Molinara si era dimostrato adatto ad ospitare l’impianto, ma i cittadini si sono trovati a fare i conti con una struttura sequestrata poiché inquinante: vi veniva riversata comune ‘monnezza’. Nel settembre del 2008 l’impianto veniva dissequestrato e rimesso in funzione, dopo un ‘adeguamento’: l’assessore regionale all’Ambiente Ganapini lo cita come uno dei tasselli della nuova impostazione che si intende dare all’emergenza. La storia però si è ripetuta! Altro che compost, l’impianto contiene rifiuti comuni in putrefazione insieme a percolato!.
Il danno ambientale e la beffa per la mancata produzione di compost nonostante i costi per l’attivazione della raccolta differenziata dell’umido sono solo alcune delle gravi responsabilità di cui le autorità dovranno dar conto ai cittadini, e non solo a quelli di Molinara”.