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direttore Antonio De Cristofaro

‘La nuova riforma dell’Università’, Masia parla del disegno legge della Gelmini

Scritto da il 30 novembre 2009 alle 23:14 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Antonello Masia, capo dipartimento per l’Università, l’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica e per la Ricerca del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha incontrato questo pomeriggio i docenti e il personale tecnico amministrativo dell’Università degli Studi del Sannio. L’incontro, dal titolo “D.D.L. di Riforma dell’Università: azioni, scenari e prospettive” si è concentrato sulle novità introdotte dal nuovo disegno di legge del ministro Gelmini, per il quale presto si avvierà l’iter parlamentare. Nell’occasione, è intervenuto anche l’ex ministro Ortenzio Zecchino.
“Si avverte il tentativo – ha dichiarato il Rettore dell’Ateneo sannita, Filippo Bencardino – di uniformare organicamente l’Università, con un modello importato dall’estero, molto vicino alla struttura francese. Il documento è molto complesso e, se sarà in gran parte confermato dal Parlamento, ci metterà di fronte a un grosso processo di cambiamento in termini di governance”.
Masia, partendo dal disegno riformistico di Ruberti, la famosa “legge dell’autonomia” universitaria, del 1990, ha sintetizzato i provvedimenti più significativi del recente passato, arrivando a illustrare le novità dell’ultimo disegno di legge sull’Università. “Questo d.d.l. – ha affermato – dovrà cercare di affrontare quelle criticità emerse non solo sul piano politico ma riverberate dai media e riscontrate già alla fine della XIII e durante la XIV Legislatura”. Esposti i dati Ocse che penalizzano l’Italia con indici negativi in termini di tassi di abbandono dei corsi di laurea da parte degli studenti, di percentuale di laureati e dottori di ricerca sulla popolazione attiva, di investimenti pubblici nel sistema di istruzione superiore, e di scarso livello di internazionalizzazione.
“La riforma non va vista solo nel suo effetto sanzionatorio, ma va calata nella difficile fase congiunturale che sta attraversando l’economia mondiale, e quindi anche quella italiana, che ci impone cambiamenti profondi e coraggiosi”, ha risposto Masia ad alcune perplessità sollevate dai docenti presenti, per quanto riguarda, ad esempio, i meccanismi premiali nella distribuzione delle risorse che spesso penalizzano le piccole università. Ripercorse le principali linee guida del disegno di legge: dai nuovi poteri del Rettore e del Direttore generale, alle nuove funzioni del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione, dalla possibile enfatizzazione dei Dipartimento rispetto alla Facoltà fino alla possibilità per le Università di federarsi o fondersi.
“Ci auguriamo – ha concluso il senatore Zecchino – che il percorso parlamentare di questo d.d.l., concentrato principalmente sulla governance, possa essere più fortunato di quello di altri passati”.
Il confronto sul d.d.l. di riforma dell’Università italiana all’interno dell’Ateneo sannita proseguirà il prossimo 2 dicembre, presso l’Auditorium del Complesso Sant’Agostino, nel corso di una conferenza pubblica, a cui sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni provinciali e le Autorità politiche. L’incontro è intitolato “La nuova riforma dell’Università: criticità e punti di forza”.
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