Il segretario generale della UIL di Benevento, Fioravante Bosco, ritiene che “La regolarizzazione di colf e badanti si sta rivelando un relativo successo, malgrado le forti limitazioni che hanno reso difficile l’accesso da parte di molti datori di lavoro. In particolare incidono negativamente: i limiti del reddito (almeno 20 mila €); il forte onere connesso alla regolarizzazione (500 euro più un aumento di almeno il 40% del costo contrattuale); la base di 20 ore settimanali (difficile per le colf che lavorano a ore per più famiglie), nonché l’impossibilità, per il lavoratore migrante, di poter denunciare chi rifiuta di metterlo in regola, cosa che nel 2002 diede diritto d’accesso alla sanatoria.
Malgrado questi “lacciuoli” e la forte crisi economica che colpisce le famiglie, quasi 300 mila hanno comunque aderito all’attuale procedura (che termina domani 30 settembre), segno che l’irregolarità è molto estesa ed il bisogno di integrazione è molto forte. Dovrebbe bastare questo segnale a convincere il nostro Esecutivo che la regolarizzazione è la strada giusta:
a) perché permette l’emersione di centinaia di migliaia di lavoratori, con grande vantaggio per loro stessi e per il pubblico erario;
b) perché non è giusto condannare al reato di clandestinità chi era in Italia anche prima dell’entrata in vigore della legge 94. Difatti, abbiamo bisogno di risolvere i problemi, non di acuire le tensioni in un’Italia culturalmente multi variegata.
Come UIL abbiamo chiesto, ancora una volta al Governo, di emanare da subito un nuovo decreto per:
1) Prorogare la procedura almeno di un mese;
2) Allargarla anche ad altri lavoratori stranieri che lavorano onestamente;
3) Correggere quelle limitazioni nella procedura che rendono difficile l’accesso alla legalità.
E’ un segnale che convincerebbe le forze sociali che c’è davvero la volontà di accogliere chi è venuto in Italia per lavorare ed accettare le nostre regole democratiche”.