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direttore Antonio De Cristofaro

S. Agata ei Goti, a novembre parte la formazione per gli imprenditori agricoli

Scritto da il 29 ottobre 2009 alle 18:04 e archiviato sotto la voce Lavoro. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

sag_2272E’ stato presentato ieri sera presso la sala consiliare di palazzo San Francesco il corso di formazione per imprenditori agricoli finanziato nell’ambito del PSR Campania 2007/2013 misura 111 che prevede “Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione”
All’incontro hanno partecipato tutte le aziende coinvolte nel programma e molti rappresentanti del mondo agricolo e delle organizzazioni di riferimento.
Al tavolo tecnico di presentazione sono intervenuti il Direttore dello Stapa Cepica dr. Francesco Massaro, Il coordinatore “Sviluppo Attività Settore Primario” della regione Campania dr. Giuseppe Allocca, l’Assessore Provinciale alle attività produttive ed agricoltura, nonché Sindaco di Sant’Agata de’Goti, Carmine Valentino, il presidente del Parco del Taburno-Camposauro dr. Clemente Di Cerbo, l’Assessore alle attività produttive ed agricoltura del Comune di sant’Agata de’Goti, dr. Marco Razzano.
Presenti in aula consiliare il Vice sindaco dr. Giovanni Viscusi, il Preside dell’ ITCG de’Liguori, prof. Andrea De Rosa, il Direttore della CIA di Benevento, Alfonso Del Basso, rappresentanti della Colidretti e della Confagricoltura e numerosi funzionari dello Stapa Cepica di Benevento tra cui il dr. Vincenzo Ciervo che ha dato agli imprenditori intervenuti alcune importanti delucidazioni sulle modalità di svolgimento del corso di formazione, della durata di 100 ore, che avrà inizio a metà novembre presso l’I TCG De’Liguori di Sant’Agata de’Goti.
A moderare il convegno e presentare il progetto e stato lo stesso Ass. Razzano che, durante il suo intervento ha voluto sottolineare quanto, azioni formative come quella prevista dalla misura 111 siano indispensabili per realizzare quel salto di qualità necessario per le imprese del territorio provinciale e regionale.
“Il corso che presentiamo questa sera, che per volontà dello Stapa Cepica si realizzerà nei nostri territori, ha spiegato Razzano, è un’azione formativa rivolta ad accrescere le competenze per il rispetto delle norme in materia di sicurezza alimentare con particolare riferimento all’introduzione di strumenti di controllo e di certificazione della qualità e tracciabilità della filiera.
Infatti il titolo del corso è: “Prodotti tipici di qualità: nuove strategie di commercializzazione” e si prefigge come obiettivo il miglioramento delle capacità imprenditoriali delle aziende agricole delle nostre aree con particolare riferimento alle procedure di riconoscimento e promozione dei prodotti; alle scelte operative relativamente al settore della distribuzione e della commercializzazione ed al ruolo dell’associazionismo.
E mai come adesso un’azione formativa, che parla di distribuzione nel settore alimentare, marketing, opportunità del PSR, filiera corta e tanto altro, in un momento storico come questo per il mondo agricolo e per il nostro territorio è particolarmente importante.
I nostri produttori agricoli fanno delle scelte produttive, gestiscono bene il patrimonio disponibile, ma trascurano l’aspetto che sempre più nella società in cui viviamo è importante: dedicare maggiore attenzione a quello che avviene fuori dalla propria azienda e cioè sul mercato dove finiscono i prodotti.
Per cui avendo come obiettivo principale quello di produrre sempre di più e sempre meglio, le nostre produzioni tipiche riusciranno ad affermarsi sempre di più sul mercato nella misura in cui si rispetteranno gli standard qualitativi, e nel contempo si riuscirà ad arrivare direttamente sul mercato andando ad azzerare o almeno a ridurre al massimo tutti i passaggi commerciali che separano il campo dalla tavola.
La nostra esperienza ci insegna che produrre bene è fondamentale, ma produrre tutto questo senza la conquista dei mercati non ha senso.
E da qui la necessità di organizzarsi tutti insieme nei confronti della commercializzazione, operare strategie di marketing ben definite che non possono essere operate dai singoli produttori e che probabilmente il singolo produttore non è in grado di gestire.
L’economia mondiale, ha concluso l’Assessore all’ Agricolotura, è in crisi tutti i settori produttivi sono in crisi. Fortunatamente l’agricoltura è in crisi da sempre per cui le nostre imprese agricole sono così abituate alla crisi economica che non notiamo la differenza. Ma da questa situazione ne dobbiamo uscire
Il grande problema delle nostre imprese è che per ogni euro speso dal consumatore solo 17 centesimi vanno all’agricoltura.
Qualche anno fa erano 25, tre anni fa erano 20 ora 17 forse l’anno prossimo 15.
Per cui se su 1 euro speso 17 centesimi vanno all’agricoltura evidentemente questo significa che c’è spazio per crescere senza pesare sulle tasche dei consumatori”.

Anche il prof. De Rosa, che sin da subito si è detto felice di ospitare il corso di formazione presso l’istituto tecnico de’Liguori, ha focalizzato l’attenzione sulla sinergia necessaria alla valorizzazione di un’attività e di un identità territoriale.
“La collaborazione tra scuola, territorio ed enti locali, ha dichiarato, e fondamentale per garantire un futuro fatto di concretezza. La formazione è conoscenza e la conoscenza è capitale”.
Ha voluto dare il suo contributo alla trattazione del tema anche il Presidente del Parco Taburno Camposauro dr. Di Cerbo.
“Potremmo immaginare, e sono sin d’ora disponibile, delle interazioni tra la formazione e l’Ente Parco, ha commentato, considerando anche ciò che lo stesso può offrire ai produttori agricoli in termini di visibilità e commercializzazione dei prodotti”.
Subito dopo la parola è passata all’Assessore Provinciale Valentino che ha portato il suo contributo intavolando una riflessione sul ruolo dell’imprenditore agricolo in un settore che, ha dichiarato “nonostante le difficoltà tiene la rotta ed è elemento portante dell’economia provinciale e regionale”. Il PSR, ha continuato Valentino, rappresenta l’ultima ed unica grande possibilità che rimane per risollevare l’economia locale. Dobbiamo capirne i contenuti e sfruttarne al meglio le opportunità.
L’Assessore Provinciale all’Agricoltura ha anche posto l’accento su un’ altra tematica importante che sarà trattata durante il corso di formazione: la sicurezza alimentare e la tracciabilità dei prodotti. “Sono questi, ha sottolineato, requisiti indispensabili per ridare slancio al settore primario e per garantire competitività al sistema regionale. Fare impresa agricola integrata è l’unico modo per resistere alle sfavorevoli congiunture economiche ed alla concorrenza dei paesi del mediterraneo che portano sulle nostre tavole prodotti a basso costo con una sempre più organizzata e capillare distribuzione.
L’agricoltura, ha concluso Valentino fa sistema e lega il prodotto al territorio. Esportare e comunicare le produzioni tipiche significa far conoscere il proprio territorio. Esempio né è Falanghina Felix”. L’incontro, a consuntivo della riuscitissima edizione 2009, si terrà il prossimo 30 ottobre a Roma, uscendo dunque dai confini regionali.
A dare indicazioni sulle tematiche trattate dal corso è stato il dr. Massaro, dirigente dello Stapa Cepica. “E’ questo il primo corso in provincia di Benevento, ha dichiarato, rivolgendosi al pubblico in sala. Abbiamo necessità di coinvolgere ed informare l’imprenditore agricolo perchè è cambiato il quadro di riferimento nella politica comunitaria. Le produzioni del territorio devono rappresentare la tipicità e come tali devono essere proposte sul mercato. Durante le 100 ore a nostra disposizione avremo modo di interagire e confrontarci creando quella integrazione necessaria alla crescita complessiva del settore”.
A chiudere i lavori di un interessantissimo convegno, che ha portato a Sant’Agata de’Goti i massimi dirigenti del mondo agricolo provinciale e regionale, è stato il dr. Allocca.
“In un ottica più generale, ha dichiarato, e visto che le tematiche e la natura del corso sono state ampiamente e chiaramente esplicitate da chi mi ha preceduto, voglio focalizzare l’attenzione sulla necessità di recuperare il gap che la Regione Campania ha oggi rispetto ad altre realtà nazionali.
La nostra agricoltura, nonostante i clamori venuti all’ onore delle cronache, come quello della diossina nel settore lattiero-caseario, nel suo complesso, regge la crisi e rimargina le ferite. Non possiamo immaginare però di continuare ad utilizzare i meccanismi di finanziamento come “momenti di sostegno al reddito”. La regionalizzazione dell’agricoltura, ha proseguito, è un passaggio essenziale per recuperare le disparità attuali nei confronti di altre regioni.
“E’ impensabile, ha concluso Allocca, che le grandi distribuzioni non propongano – o che lo facciano in maniera non coordinata-, prodotti campani come la mela annurca, il vino, o l’olio. Penso al “tavernello” e a “melinda” e mi chiedo perchè noi non riusciamo ad offrire prodotti concorrenziali. La risposta, per il momento sta nella nostra cultura imprenditoriale, che non riesce a contemplare l’aggregazione, legalmente riconosciuta, con un coordinamento e delle regole, come mezzo unico per un adeguato e strategico posizionamento sul mercato dei nostri prodotti di qualità”.

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