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De Lorenzo al procuratore Maddalena: ‘Le denunce presentate non cadano in prescrizione’

Scritto da il 29 ottobre 2009 alle 17:10 e archiviato sotto la voce Territorio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

DeLorenzo_GiuseppeL’assessore alla Mobilità, Giuseppe De Lorenzo, ha scritto una lettera aperta al procuratore della Repubblica di Benevento Giuseppe Maddalena, in cui chiede che le sue denunce, di recente
prese in considerazione dalla Procura della Repubblica di Napoli nel corso della nota inchiesta sull’Udeur, non continuino a cadere nel vuoto e alle stesse, non riscontrate dalla Magistratura beneventana, vengano date risposte in tempi ragionevoli, evitando la prescrizione.
Di seguito il testo integrale della missiva:

“Ill.mo Procuratore, in riferimento alla ben nota inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli, con l’ausilio dei Carabinieri di Caserta, i cui risultati di questi giorni sono ben noti, mi rivolgo pubblicamente a Lei. Sfidando tante volte il credo popolare, in tutti i miei interventi pubblici e privati, ho sempre dimostrato di credere nella Magistratura ed, oggi, dall’attenta valutazione di quanto si è verificato, ne ho, ancora una volta, senza tema di smentite, la riprova.

Nell’assordante solitudine in cui ho vissuto questi lunghi ed interminabili sette mesi di indagini, mentre un gruppo ben organizzato di… persone, poi smascherate dalle intercettazioni telefoniche, cercava, per rivendicazioni politiche, di annientarmi professionalmente, ho trovato l’unico conforto, segnatamente nei momenti in cui, ormai distrutto, mi accorgevo di non riuscire più a fronteggiare tante angherie, nella fiducia riposta nel Sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli, Francesco Curcio, con il quale Ella ha lavorato, e nel nucleo investigativo dell’Arma dei Carabinieri di Caserta. Il ricordo di questo gruppo rimarrà in me finchè la vita duri. Giovanni Civitillo, Crescenzo Papale, Antonello Tedesco hanno svolto il compito loro affidato con tanta professionalità, mai disgiunta da una ben dosata carica di umanità. L’Arma dei Carabinieri può essere ben fiera di annoverare tra le sue fila uomini del genere.

Bene. In questi anni di lotte, in cui non mi sono mai piegato al volere dei potenti, in definitiva quale personaggio scomodo, per rivendicare una sanità più giusta, ho avuto modo di avere rapporti con tanti magistrati che operano qui da noi. Ho incontrato giudici corretti, sicuri del proprio dovere, preparati. Oggi, la Sua figura infonde maggiore fiducia.

Solo in qualche occasione, ed è naturale che sia così, qualcuno è stato distratto, avrebbe dovuto rivolgere maggiore attenzione alle problematiche presentate. Si è trattato, però, di qualche goccia d’acqua. E’ la legge della natura. E’ ben strano, però, che solo qualche mese fa, un giudice, qui da noi, non abbia letto solo una minima parte di quelle prove, contemporaneamente, una volta approfondite, ritenute utilissime a Napoli. Così anche, anni fa, un magistrato, una donna per la precisione, non si astenne quando, per ragioni personali, avrebbe dovuto farlo. Mi fermo qui.

Ciò precisato, Procuratore, oggi, mi rimane l’amarezza che sia stata un’altra Procura a difendermi da persone che usano il potere politico a proprio piacimento. Avrei sperato che fossero le istituzioni della mia città, che ritengo di aver onorato, e mio padre prima di me, in ogni momento della vita, con incarnata pulizia morale, a difendermi. Questo, purtroppo, non è avvenuto.

Molti dei problemi sollevati dalla Procura della Repubblica di Napoli li ho, ripetutamente, nel corso degli anni, denunciati qui. Poi, il nulla. Quanto lavoro sprecato dall’ottimo Ispettore Umberto De Felice, uomo di indiscussa professionalità e preparazione!

Ecco perchè, in questa occasione, alla luce di quanto si è verificato, Le chiedo, con la massima umiltà, che tutte le denunce presentate, qui a Benevento, in questi mesi, mentre cercavo, riunendo tutte le forze, di difendermi… siano trattate con celerità. Non cadano nel dimenticatoio per finire, come il più delle volte accade, nella prescrizione.

Dopo ciò che è emerso, la città, la mia città deve saldare questo debito nei miei riguardi. E’ un mio diritto. Il diritto di un cittadino onesto colpito solo per non aver ceduto alle imposizioni ingiuste, se non illegali. Si esaminino tutte le mie denunce e si proceda. Non è possibile che io abbia dovuto far ricorso altrove. Questo no, proprio no. Oggi, qui da noi, fortunatamente, c’è Lei. Una garanzia per tutti”.

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