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direttore Antonio De Cristofaro

A Villa dei Papi un convegno per illustrare le linee guida del Piano integrato urbano della città.

Scritto da il 29 aprile 2009 alle 19:11 e archiviato sotto la voce Territorio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il PIU Europa entra nel vivo. Sono stati infatti illustrate, nel corso del convegno “Benevento cresce in Europa”, organizzato dal Comune di Benevento a Villa dei Papi, le linee guida del Piano integrato urbano della città. “Il piano strategico contempla – ha spiegato in avvio di convegno il sindaco di Benevento, Fausto Pepe – varie progettualità sviluppate con la finalità di imprimere una svolta economica alla città di Benevento. La città futura è stata elaborata in maniera partecipativa e secondo linee guida di sostenibilità socio-economica degli interventi previsti.

Oggi pende avvio, in definitiva, la fase conclusiva del percorso partecipativo voluto dall’Amministrazione, finalizzato a realizzare il coinvolgimento di tutti gli attori territoriali nel vasto programma di trasformazioni urbane che sarà attuato attraverso il Piano Strategico e attraverso strumenti come il Progetto Integrato Urbano “PIU’ EUROPA”. L’obiettivo è determinare un profondo cambiamento urbanistico ed economico del territorio. Uno sviluppo da realizzare tenendo ben presente il carattere agricolo della nostra economia. Un elemento che fa parte del nostro passato, ma che può essere un’occasione da spendere per uno sviluppo futuro basato sulle risorse naturali e paesaggistiche”
Nella successiva relazione introduttiva ai lavori del convegno, il dirigente responsabile del Piano Strategico, Angelo Mancini, ha esposto in dettaglio le varie proposte d’intervento avanzate. “I ben 192 progetti elaborati e presentati al bando per le “Manifestazioni di interesse finalizzate alla redazione del documento di orientamento strategico (D.O.S.)” – ha dichiarato Mancini – testimoniano il grande interesse per le dinamiche di sviluppo territoriale.
Molte le proposte avanzate sia da persone fisiche, che da imprese, consorzi, associazioni, condomini e semplici cittadini in diversi ambiti quali: il miglioramento della salubrità ambientale, il miglioramento delle condizioni di benessere cittadino, l’offerta di servizi di base economicamente accessibili, promozione di azioni culturali, trasporti e comunicazioni, rivitalizzazione socio-economica, qualificazione e sviluppo dell’offerta turistica.
I progetti attengono a diversi ruppi a seconda dei proponenti. Grande attenzione è stata riservata, nella valutazione delle varie proposte, alla sostenibilità socio-economica e al miglioramento della qualità della vita. In definitiva, attraverso la progettazione strategica si è cercato di tracciare una sorta di fisionomia della città che verrà, facendo riferimento al contesto regionale, nazionale ed europeo ed alle maggiori dinamiche economiche in atto e contemplando i diversi interessi”.
A seguire, l’assessore ai Programmi di sviluppo nel quadro strategico comunitario 2007/2013 del Comune di Benevento, Cosimo Lepore ha messo in evidenza come “la cospicua serie di progettazioni giunte, danno la misura, da una parte, dell’interesse che le dinamiche e le potenzialità di sviluppo del nostro territorio suscitano anche da fuori provincia e, dall’altra, del grande risultato in termini di coinvolgimento ottenuto grazie al percorso condiviso con enti, società, associazioni e semplici cittadini, che l’amministrazione comunale di Benevento ha avviato, per la prima volta nella storia amministrativa dell’ente”.
Gli interventi urbanistici, che costituiscono il baricentro del Piano Strategico sono stati illustrati l’assessore all’Urbanistica, Angelo Miceli. “Grande attenzione abbiamo riservato alle opere per contrastare il degrado urbano in alcuni zone del contesto cittadino – ha spiegato l’assessore -. Dobbiamo rilanciare in senso urbano e sociale le risorse paesaggistiche ed ambientali del territorio. Le trasformazioni urbane abitualmente avvengono per parti. La sfida è governare le frettolose modifiche che la città produce. Il governo dell’amministrazione delle modificazioni rapide è la sfida più grande che un ente locale si trova a dover fronteggiare. Sono molte le tematiche che abbiamo voluto inserire nel Piano tra queste: l’incentivo alla mobilità sostenibile attraverso la realizzazione di parchi e percorsi pedonali. Un progetto per la città futura che abbiamo voluto cioè declinare in maniera sostenibile, stimolando al contempo i tessuti economici, sociali e produttivi”.
“Lo sviluppo sostenibile è una scommessa – ha detto l’assessore all’Ambiente, Enrico Castiello -. La sostenibilità è un tema scottante che necessità di grande forza di volontà. L’economia spesso è fondata su attività che non rispettano il territorio, ma che tendono a sfruttarlo. Un elemento che poi incide sulle ricadute in termini di salute per l’intera cittadinanza. Risparmio energetico, gestione dei rifiuti, sono tutte sfide legate alla difesa del nostro territorio.
Nei prossimi anni dobbiamo riconquistare la consapevolezza di essere città fluviale. Dobbiamo riappropriarci dei fiumi. Cercare di recuperare un rapporto che ci è stato occluso. In passato il fiume è stato infatti trattato come un avversario, qualcosa da cui difendersi. Bisogna affermare una nuova concezione attraverso nuove progettazioni che mirino a riappropriarsi di queste aree.
Abbiamo infine posto molta attenzione a progetti inerenti il piano energetico comunale, la gestione dei rifiuti e la difesa dei suoli da materiali inquinanti ed alla cura delle tante aree a verde della città”.“Probabilmente la programmazione 2007/2013 costituisce l’ultima occasione – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Raffaele Del Vecchio – per sfruttare i cospicui finanziamenti europei previsti per i territori inseriti nell’obiettivo 1. Dobbiamo essere in grado di cogliere appieno questa occasione. Nessuna amministrazione aveva, in precedenza, deciso di puntare per lo sviluppo territoriale sul vasto patrimonio di beni culturali di cui la città dispone, e che può costituire il nostro punto di forza e un moltiplicatore economico. Siamo partiti da zero, puntando da una parte alla valorizzazione del grande patrimonio già emerso, passando da una percezione soggettiva ad una dichiarazione oggettiva di questa dimensione, concretizzatasi poi con l’ottenimento del riconoscimento di “Città d’Arte; e dall’altra, avviando difatti una campagna di scavi archeologici che sovvertisse un dato culturale che ci ha caratterizzato finora. Abbiamo infatti sempre vissuto un rapporto assai strano con i reperti archeologici. Nel corso dei lavori in varie parti della città, la presenza di reperti è stata avvertita come un ostacolo da evitare. Bisogna sovvertire il rapporto conflittuale con l’archeologia. Ci siamo quindi chiesti: invece di temere di incontrarli, possiamo andare a cercarli? In seguito, in accordo con la Sopraintendenza abbiamo individuato 3 o 4 punti dove scavare per creare un parco archeologico”.
Poi Del Vecchio ha fatto riferimento alla candidatura Unesco per il complesso di Santa Sofia. “Nel mese di giugno sapremo l’esito. Va detto però che abbiamo realizzato la seconda candidatura con l’Arco di Traiano, una candidatura che è ancora in fase di avvio ma a cui si sta lavorando speditamente”.
Tanti anche i progetti per lo sviluppo delle Attività Produttive. “Oltre alla Piattaforma Logistica, con le evidenti, benefiche, ricadute economiche per tutti i comparti produttivi del territorio – ha dichiarato nel corso dell’intervento successivo, l’assessore alle Attività Produttive, Pietro Iadanza – abbiamo individuato una zona della città per creare un’area fiera. Questo ci consentirebbe di entrare nel circuito delle grandi fiere, con grandi ricadute in termini di dinamicità economica. L’obiettivo è accrescere la competitività economica del territorio attraverso lo sviluppo dell’area industriale e la valorizzare del turismo rurale. Creare cioè un binomio territorio/prodotto, in grado di valorizzare le tante tipicità locali”.

Infine, l’assessore ai Servizi Sociali, Luigi Scarinzi ha illustrato i tanti interventi nel campo sociale inseriti nel Piano, “che spaziano dall’aumento degli asili nido comunali, agli aiuti alle famiglie in difficoltà, dalla istituzione di nuovo centri di socializzazione per anziani, al miglioramento delle strutture dedicate ai disabili, alle case famiglia, alla casa accoglienza notturna, ed allo sportello immigrazione. Nessun piano di sviluppo è realizzabile – ha detto Scarinzi – senza porre la necessaria attenzione agli interventi sociali”.
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