“Finalmente anche in Italia le università otterranno i finanziamenti in base alla qualità dei servizi offerti”. E’ soddisfatta l’onorevole Nunzia De Girolamo, deputata e componente della Direzione Nazionale del PdL per la scelta del ministero dell’Istruzione “di premiare, nella divisione delle risorse, gli atenei migliori”.
Una iniziativa che è contenuta in un ordine del giorno presentato proprio dall’onorevole De Girolamo (cofirmatario il deputato Gabriele Toccafondi), che ha ottenuto il parere positivo del Governo e l’approvazione della Camera dei Deputati, al disegno di legge ‘Conversione in legge del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria’.
“Al Governo abbiamo chiesto di verificare l’impatto della norma e di individuare iniziative derogatorie, al fine di consentire la crescita di università nuove e virtuose valutando nel corso dell’anno la possibilità di comprimere le riduzioni delle dotazioni finanziarie alle università”, afferma l’onorevole De Girolamo.
Per la quale “l’attuale situazione della finanza statale è incompatibile con la crescita dei finanziamenti pubblici ma con l’ordine del giorno riteniamo importante diversificare la richiesta di sacrifici economici e finalmente anche il giudizio rispetto agli atenei italiani.
Riteniamo che le università non vadano considerate tutte sullo stesso livello perché è indispensabile aiutare chi si è dimostrato virtuoso e capace di amministrare”. Per la deputata del PdL, che è soddisfatta per “la promozione dell’Università del Sannio tra gli atenei virtuosi”, “il taglio indiscriminato penalizza la didattica, la ricerca e, in generale, l’università.
Gli atenei che hanno investito in modo ottimale le loro risorse e che sono premiati dal numero degli iscritti e dal numero dei laureati vanno sicuramente premiati a differenza di quelli che non hanno operato alcun investimento, con pochi servizi, e che hanno attivato corsi con scarso numero di studenti”.